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Mercati deboli, dopo il discorso di insediamento di Trump. Crolla Tokyo

Gen 23, 2017

MILANO – Si apre la prima settimana di contrattazioni dopo l’insediamento del presidente Donald Trump. Gli investitori restano molto cauti in attesa di chiarimenti sulle politiche della nuova amministrazione Usa: nel discorso di insediamento il nuovo presidente ha ribadito con forza il suo principio-guida ‘America First’: un aumento degli stimoli fiscali all’economia Usa sarebbe gradito, mentre desterebbe timori un eventuale approccio spiccatamente protezionista nella politica commerciale.

Avvio pesante per Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che fa segnare -0,88% a 19307 punti. L’All Share -0,73%. Pesano soprattutto le banche, nella settimana in cui si discuterà del Dl salvarisparmi, dal quale dovranno arrivare 20 miliardi di euro per ricapitalizzare gli istituti in difficoltà. Strappa al rialzo Generaliche non riesce a fare prezzo e segna un teorico +8% sulle indiscrezioni di stampa di un’interesse di Intesa Sanpaolo. Sulle altre piazze europee, Francoforte cede lo 0,7% e Parigi lo 0,6%.

Del clima internazionale difficile, il primo a farne le spese però è stato l’indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in calo dell’1,29% a 18.891,03 punti. Il mercato azionario giapponese ha avviato la nuova ottava in netto ribasso, in presenza di un rafforzamento dello yen poco al di sopra di un cambio a 113 nei confronti del dollaro. La divisa giapponese ha guidato i guadagni di varie valute nei confronti del biglietto verde dopo l’insediamento alla presidenza Usa di Donal Trump che ha penalizzato soprattutto i titoli delle aziende giapponesi esportatrici e ha riportato sotto quota 19mila il Nikkei. In calo anche le azioni delle compagnie assicurative, nel contesto di un ripiegamento dei rendimenti obbligazionari.

Tra i singoli titoli, in recupero quello di Toshiba dopo le indicazioni secondo cui Canon potrebbe investire nella sua divisione chip (dopo aver già rilevato le attività nel medicale). Crolla ancora, invece, Takata, in calo al limite massimo giornaliero consentito (dopo il -47% della scorsa settimana) sulla scia delle voci secondo cui i potenziali investitori nella società starebbero richiedendo una amministrazione controllata per limitare futuri oneri legati al problema globale degli air-bag difettosi.

Meglio le altre piazze asiatiche, guidate dai tecnologici e da Samsung. “Gli investitori di tutto il mondo sono ancora in gran parte attendisti – commentano i gestori – vogliono vedere se le parole di Donald Trump, neo presidente Usa, si traducono in azione”. L’indice MSCI Asia Pacific ha guadagnato lo 0,4%, mentre Hong Kong è poco variata e Shanghai ha chiuso in rialzo dello 0,44 per cento. Taiwan la migliore con +0,99 per cen

In Europa, lo spread tra Btp e Bund è poco mosso. Il differenziale tra decennale italiano e tedesco è a quota 160,2 punti base, contro i 159 della chiusura di venerdì scorso. Il rendimento si attesta all’1,98%. Euro in rialzo rispetto al dollaro in apertura dei principali mercati valutari. La moneta unica europea è scambiata a 1,0752 dollari, mentre venerdì la bce l’ha rilevata a 1,0632 dollari.

Tra le materie prime (segui in diretta le quotazioni), il petrolio appare in rialzo questa mattina sui mercati internazionali, dopo la riunione dell’Opec del fine settimana che ha dato il via ai tagli di produzione. Il Wti viene scambiato a 53,14 dollari al barile contro i 52,42 della chiusura di New York di venerdì scorso. Il Brent passa di mano a 55,46 dollari. Gli invetitori tornano invece a scommettere sui beni rifugio: l’oro sale ai massimi da due mesi. Il metallo prezioso ha toccato stamani i 1.219,55 dollari, con un rialzo dello 0,8%, facendo segnare il livello più alto dal 22 novembre scorso.

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