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Mercati cauti, nelle sale operative cresce la distanza tra Clinton e Trump

Ott 10, 2016

MILANO – Apertura cauta sui listini europei, mentre i mercati vedono crescere il vantaggio di Hillary Clinton nella corsa alla Casa Bianca contro Donald Trump. Milano tratta in calo dello 0,2% nelle prime battute, mentre le altre sono in positivo: Francoforte sale dello 0,2%, come Parigi, e Londra aggiunge lo 0,4%. Agli investitori restano i dubbi sulle prossime mosse della Federal Reserve, che non sono state sciolte dal rapporto sul lavoro americano dello scorso venerdì: la prima economia del mondo ha creato 156mila nuovi posti, meno delle stime, mentre il tasso di disoccupazione è salito al 5%. Si tratta di numeri che rimettono in dubbio la velocità della stretta monetaria da parte della Fed, dalla quel gli operatori si aspettano comunque un rialzo dei tassi entro la fine dell’anno.

Il surplus commerciale in Germaniaè aumentato ad agosto a 22,2 miliardi secondo i dati pubblicati dall’Ufficio federale di statistica, Destatis. Le esportazioni hanno raggiunto i 102,3 miliardi (+5,4%) mentre le importazioni sono cresciute del 3% a 80,1 miliardi. L’economia tedesca è da tempo al centro delle critiche degli osservatori – da Bruxelles a Washington – perché faccia di più per far crescere investimenti e consumi interni, piuttosto che spingere l’acceleratore sulle esportazioni. L’agenda macroeconomica di giornata segnala poi i dati italiani sulla produzione industriale e, nel pomeriggio, la riunione dell’Eurogruppo chiamato a fare il punto sugli aiuti internazionali alla Grecia: si aspetta il via libera a una tranche da 2,8 miliardi di euro di prestiti. Scarica la giornata negli Stati Uniti, con il solo indice trend dell’occupazione di settembre da segnalare.

L’euro è in rialzo sul dollaro: la moneta unica, all’avvio degli scambi monetari sui mercati del Vecchio continente, vale a 1,1178 sul biglietto verde. Venerdì, secondo le rilevazioni della Bce, valeva 1,114 sul dollaro. Leggero rialzo per il cambio euro-sterlina, con la moneta del Vecchio continente che scambia a 0,9018 pound, quindi una sterlina servono 1,109 euro. Stabile lo spread tra Btp e Bund tedeschi: il differenziale di rendimento tratta a 136 punti base, con il titolo decennale italiano che offre l’1,36% sul mercato secondario.

Wall Street riapre i battenti dopo aver chiuso una settimana in calo, la prima a seguito di una scia di tre ottave in positivo: il bilancio del Dow Jones e del Nasdaq è stato negativo dello 0,4% nei cinque giorni, mentre lo S&P500 ha perso lo 0,7%. Anche i mercati finanziari hanno ovviamene guardato al dibattito tra Donald Trump e Hillary Clinton sulla strada della Casa Bianca: il peso messicano, considerato un indicatore attendibile delle possibilità che gli investitori attribuiscono al contestatissimo candidato repubblicano di vincere nelle elezioni presidenziali di novembre (la divisa centramericana sale allo scendere delle chances di affermazione di Trump, come accade al dollaro canadese), ha prima registrato un forte rialzo e quindi ha limitato il balzo pur resando in positivo. Al culmine di una settimana di critiche senza precedenti nella storia repubblicana, a causa delle frasi emerse dal passato di Trump che ancora una volta mostrano la sua posizione irrispettosa della dignità delle donne, un sondaggio della Cnn ha dato per il 57% dei rispondenti come vincitrice del dibattito la Clinton, contro il 34% a favore di Trump. “Il giudizio dei mercati è che il confronto sarebbe potuto andare peggio per Trump, che se non altro non è imploso”, ha commentato a Bloomberg Ric Spooner, analista di CMC Markets Asia Pacific. In ogni caso, “sembra che sia data Clinton nettamente vincente a questo punto”.

In mattinata, sono rimasti chiusi per festività i mercati di Tokyo, Hong Kong e Taiwan, mentre hanno riaperto dopo una settimana di pausa le Piazze cinesi di Shanghai e Shenzhen, che trattano in rialzo di un punto percentuale circa. In Cina si sottolinea la decisione della Banca centrale di abbassare il cambio di riferimento con il dollaro Usa a 6,7008 yuan. La valuta cinese può oscillare con un margine del 2% attorno a questo valore che è il minimo dal settembre 2010. I prezzi del petrolio sono in ribasso sui mercati asiatici dopo i rialzi della scorsa settimana. Il Wti si attesta a 49,34 al barile, mentre il Brent, referente europeo dell’oro nero, vale 51,49 dollari al barile. L’oro è in rialzo in Asia a 1.264,92 dollari segnando un progresso dello 0,64%.

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