• 29 Settembre 2024 5:22

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McLaren al top in F1: perché la MCL38 può lottare per vincere ogni gara

Giu 15, 2024

McLaren è oramai un top team. Le prime cinque parole dell’articolo rendono alla perfezione l’idea sulla competitività delle vetture color papaya. Monoposto di F1 che possono beneficiare di una caratteristica cruciale in F1: la duttilità. La MCL38 deriva dalla progenitrice MCL60, una vettura che sino al primo pacchetto di aggiornamenti della scorsa estate, rantolava nei bassi fondi della classifica. Poi, come di incanto, l’iniezione di competitività fornita dal corposo e fattuale update, ha cambiato completamente volto allo scorso campionato. Una salto di qualità enorme, grazie al quale il team ha rilanciato il suo valore nella massima categoria del motorsport.

Uno degli artefici principali della rinascita è italiano. Si chiama Andrea Stella, ex Ferrari e originario di Orvieto. Da qualche stagione a questa parte in F1 c’è una tendenza: sistemare nel ruolo di team principal un ingegnere. Chi ricopre questo ruolo deve saper amministrare i vari reparti della scuderia, curare la comunicazione interna ed esterna e al contempo ottenere la massima produttività da ogni singolo individuo. Toto Wolff Christian Horner sono i manager più abili, ma nessuno dei due possiede un baglio tecnico di studio. Al contrario Andrea lo può vantare e come abbiamo constatato direttamente sul campo, al medesimo tempo sa ricoprire il ruolo di condottiero alla perfezione.

Incensare l’umbro era d’obbligo per lo straordinario lavoro realizzato. Stella ha reso più agili determinate procedure pur mantenendo solido il programma di lavoro, spesso differente dalle altre scuderie durante le libere. Ci riferiamo all’approccio del fine settimana di gara, dove il venerdì McLaren realizza una marea di test sulla messa a punto della vettura, senza cercare i riscontri cronometrici. Come sappiamo all’interno dell’attuale corpo normativo il setting delle vetture è fondamentale. Aspetto che sfruttato a dovere offre un boost di rendimento elevato. Il tutto considerando che la convergenza prestazionale oramai fa presenza. Diversi team mostrano una competitività analoga e proprio per questo, ogni singolo fattore può essere determinante.

F1, McLaren: il fondo è l’arma più potente della MCL38

Gran Premio di Miami 2024McLaren si presenta alle verifiche della Federazione Internazionale con diverse novità. Parliamo innanzi tutto del grande reshaping nella zona delle pance. Intervento necessario per aumentare l’effetto outwash della vettura così come l’efficienza, punto debole che sino a quel momento aveva tarpato le ali alle importanti doti della MCL83. Per di più, sommiamo al discorso, il team di Woking ha rivisto la conformazione della zona sottostante dell’auto. Lo ha fatto andando a modificare completamente il fondo. Il pavimento presenta una chiglia a singolo kick per ottimizzare la depressione locale.

Benchè la conformazione dei Canali Venturi presenti un impostazione simile al resto delle scuderie, il punto forte della MCL38 riguarda la qualità della struttura fluida che “abita” quest’aera della monoposto alle diverse velocità di marcia. In particolare, senza ombra di dubbio, dobbiamo confermare come questo upgrade abbia sbloccato un quantitativo di performance davvero importante. In termini tecnici, possiamo dire che il fondo della McLaren offre una grande stabilità alla piattaforma aerodinamica dell’autoLo fa ai vari range di velocità, in tutte le condizioni di marcia, nei diversi angoli di rollio, imbardata e beccheggio. Per essere ancora più specifici aggiungiamo qualche altro dettaglio.

Fonte: Getty ImagesLando Norris (McLaren) a bordo della sua MCL38 – Gp Miami 2024

La vena fluida resta attaccata alla macro componente (fondo) per molto tempo nell’arco della tornata, senza mostrare ingenti perdite di carico durante ogni singolo movimento della cassa veicolo. Stiamo commentando un tratto distintivo cruciale, abile a fornire la corretta spinta verticale nell’insieme del tempo che l’auto impiega a percorrere il giro. L’update in questione, sommato a tutti gli altri aspetti positivi già presenti sulla vettura britannica, ha concretamente aumentato l’interazione tra carico aerodinamico e grip meccanico. Parliamo di un’arma davvero micidiale per McLaren, in quanto genera tanta downforce senza produrre la tipica deportanza prodotta dall’incidenza delle ali.

F1, McLaren: l’ultimo salto di qualità per lottare al vertice della categoria

Il risultato degli sforzi profuso comporta un’alta resa in qualsiasi scenario competitivo. Da Miami in poi, infatti, le vetture della storica scuderia inglese hanno mostrato un rendimento molto alto. Performance che gli hanno permesso di lottare al vertice in tutte le piste, mantenendo alta la prestazione tra ImolaMonte Carlo Montreal. Teoria confermata dai numeri, perché se osserviamo la classifica costruttori i questi ultimi appuntamenti iridati, ci accorgiamo che McLaren è stata la scuderia in grado di racimolare più punti di tutti. Traguardo che crea eccitazione all’interno della scuderia. Prendendo in esame questo risultato a livello tecnico arriviamo a una considerazione: la MCL38 possiede la finestra di setup più ampia in questa fase della stagione.

Una vettura di F1 facile da guidare che, ai suoi giovani e rapidi piloti Lando Norris Oscar Piastri, offre un’handling molto comodo e in grado di conferire parecchia fiducia al volante. L’adattamento alla pista nasce anche dall’ottimo lavoro svolto in fabbrica. Simulatore driver-on-the loop capace di “costruire” una messa a punto di base effettiva, sulla quale lavorare attraverso il fine tuning e massimizzare il rendimento. Per quanto concerne la gestione delle gomme, McLaren ha dimostrato una certa “comodità” su tutte le mescole. Le caratteristiche intrinseche della vettura consentono di amministrare al meglio le coperture, sia sul giro secco che sui long run con tanto carburante a bordo.

Anche sul bagnato o nelle condizioni di pista cangiante le MCL38 mostrano un approccio ottimale. L’eccellente ciclo di isteresi dello pneumatico permette alle monoposto di attivare a dovere i compound e mantenerli nella corretta temperatura di esercizio. Il Canada ne ha dato prova quando Norris, nelle prime fasi di gara, ha chiuso il gap sul duo di testa Russell – Verstappen per poi superarli senza troppa fatica. Manca però l’ultimo step su due fronti. Dal punto di vista tecnico resta da lavorare su alcune tipologie di curve, quelle a bassa velocità, dove il livello è molto buono, ma inferiore a Red Bull Ferrari in talune circostanze. Mentre sulla questione strategica, va detto che alcuni errori hanno limitato le possibilità di vittoria, vedasi Imola Canada.

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