• 9 Maggio 2025 15:10

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Maxi ordine dello Sceicco, Mercedes gli dedica l’intera produzione di uno stabilimento

Apr 9, 2025

Monete, francobolli, bottiglie di vino pregiato… roba da collezionisti. La lista è lunga, e di vario tipo, e noi italiani con qualche annetto sulle spalle lo possiamo confermare, pensando, ad esempio, alle figurine dei calciatori, oggetto di culto della nostra infanzia. Se possiedi, però, delle enormi fortune puoi mirare molto più in alto, come Sheikh Hamad bin Hamdan al Nahyan, noto al mondo intero con lo pseudonimo di Sceicco Arcobaleno. Il nome potrebbe suonarvi familiare, perché vi rimanda a personaggi da film o a causa della sua passione per le auto, che supera l’umana concezione. Migliaia di esemplari, sparsi tra musei, hangar e capannoni negli Emirati Arabi.

Pezzi pregiati di un uomo dai gusti raffinati, e un tantino eccentrici. Si nutre di emozioni, libero di dare libero sfogo alle proprie fantasie. Del resto, se il tuo patrimonio personale si aggira sui 20 miliardi di dollari, hai modo di coronare quasi ogni desiderio. E di mandare in tilt un intero stabilimento Mercedes, impegnato ad accontentarne i capricci, piccoli e grandi. Giusto per avere un’idea di quanto sia fuori scala tutto questo.

Una collezione… arcobaleno

Il soprannome “Sceicco Arcobaleno” deriva da una curiosa iniziativa. A far scattare il nomignolo, un ordine talmente assurdo da sembrare una leggenda metropolitana. Eppure, è la verità: Hamad ha commissionato alla Mercedes-Benz una flotta di Classe S, ognuna dipinta in un colore diverso dell’arcobaleno. Non solo fuori, eh. Gli interni sono coordinati con la tinta della carrozzeria. A quanto pare, per riuscire a consegnare l’intera flotta di veicoli nei tempi concordati, Mercedes avrebbe interrotto la produzione in una delle sue fabbriche per dedicarsi solo a lui. Una fabbrica. Chiusa. Per un uomo. Quando si dice essere clienti importanti…

La collezione del “nostro” Sceicco spinge anche sul pedale della grandezza fisica. Letteralmente. In mezzo a tutti i suoi, spunta ad esempio il più grande Hummer H1 del mondo (ci entri con le scale…). E poi, una Dodge Power Wagon anni ’50, versione “Sceicco”. Ingigantita, modificata e trasformata in una specie di monumento mobile. Sembra una macchina dei cartoni animati, però in scala 1:1 con l’ego del proprietario. E va detto, con 20 miliardi in tasca e la voglia di stupire, il confine tra auto e opera d’arte diventa sottile.

Questione di feeling

Sentire certe storie e collezioni, come quella dell’ex leader della F1 Bernie Ecclestone, fa un certo effetto. Da un lato c’è la meraviglia per questi garage da sogno, dall’altro il sorriso amaro ripensando alla tua “macchinina” con lo sportello cigolante e la radio che prende poche stazioni. Ma il punto non è invidiare. È capire che, per alcuni, l’auto trascende il significato di mezzo di trasporto. È una dichiarazione d’intenti. Che tu abbia un Hummer gigante, una Mercedes arcobaleno o una Fiat Panda con le marce dure, ciò che guidi dice qualcosa di te. Racconta chi sei, o chi vorresti essere.

E magari, anche se non chiuderanno mai una fabbrica per costruirti un veicolo, puoi sempre scegliere un modello capace di metterti a tuo agio. Di rispecchiarti. Nonostante magari lo usi giusto per andare a fare la spesa.

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