Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parla al termine del secondo giorno di consultazioni. Alla fine di una giornata febbrile, in cui ha sentito i principali partiti. E dice subito: “C’è stata una rottura polemica tra i due partiti che componevano la vecchia maggioranza. La crisi va risolta in tempi brevi”.
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Il capo dello Stato riepiloga le richieste che gli sono arrivate dalle forze politiche: “Mi è stato comunicato da parte di alcuni partiti politici che sono state avviate iniziative per un’intesa in parlamento per un nuovo governo. E mi è stata avanzata la richiesta di avere il tempo per sviluppare questo confronto. Anche da parte di altre forze politiche è stata espressa la possibilità di ulteriori verifiche”. Poi avverte: “Ho il dovere ineludibile di non precludere l’espressione di volontà maggioritaria del Parlamento come avvenuto del resto anche un anno addietro, nella nascita del governo che si è appena dimesso. Al contempo ho il dovere di richedere nell’interesse del paese decisioni sollecite”. Insomma il tempo concesso non sarà molto.
Mattarella infine chiarisce: “Sono possibili solo governi che ottengono la fiducia del Parlamento con accordi dei gruppi su un programma per governare il Paese, in mancanza di queste condizioni la strada è quella delle elezioni”. Anche se – precisa – si tratta di una decisione da non prendere “alla leggera” dopo un anno di legislatura. Le prossime consultazioni sono fissate per martedì. Insomma, altro tempo concesso ai partiti per trovare un accordo. Il Quirinale ha chiarito che saranno sentite tutte le forze politiche e che le consultazioni dureranno due giorni. Ma, in caso di fallimento, la strada sarà quella delle elezioni anticipate.
I riflettori sono puntati su uno scenario, quello del governo giallo-rosso. L’ufficialità è arrivata nel corso dell’assemblea dei parlamentari M5S quando il capogruppo al Senato, Stefano Patuanelli, ha detto: “Vi chiediamo mandato di incontrare la delegazione del Pd per parlare del primo punto, il taglio dei parlamentari, sul quale chiederemo chiarezza”. Ed è arrivato il sì. È l’avvio ufficiale di un dialogo ma il taglio dei parlamentari non è certo il tema su cui è più facile la convergenza tra M5S e Partito democratico. Ma il segretario Pd, Nicola Zingaretti, in serata più di uno spiraglio: “Emerge il quadro per iniziare il lavoro”.