• 18 Marzo 2025 23:07

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Maserati, GranTurismo e GranCabrio cambiano casa

Mar 18, 2025

Maserati, oltre a essere uno dei marchi più prestigiosi al mondo, è ormai un argomento di discussione quasi perenne. Crisi, cassa integrazione, trasferimento degli operai, vendita del titolo, insomma per il Tridente non è un periodo roseo e lo si capisce dalle notizie che spesso ruotano intorno alle sue vicende. Oggi, secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, Stellantis avrebbe in programma un significativo spostamento delle linee produttive Maserati dall’attuale sede di Mirafiori, a Torino, verso lo storico complesso industriale di Modena. Questa mossa strategica, se confermata, rappresenterebbe un cambiamento di rilievo nella geografia produttiva del Gruppo automobilistico e nel futuro di due siti industriali chiave per l’Italia.

Maserati, il ritorno a Moderna

In particolare, il trasferimento interesserebbe la produzione di due modelli della Casa automobilistica della Motor Valley: la GranTurismo e la GranCabrio. L’integrazione di queste vetture nello stabilimento di Modena si inserirebbe in un disegno più ampio volto a trasformare il sito emiliano in un polo di eccellenza dedicato alle vetture di fascia alta. Questa scelta sottolinea la volontà di rafforzare l’identità e la vocazione storica del marchio Maserati, riconnettendolo in modo più diretto con la sua terra d’origine e con un ambiente produttivo focalizzato sull’artigianalità e la qualità tipiche delle vetture di lusso.

Parallelamente, il complesso di Mirafiori a Torino si troverebbe a fronteggiare la perdita della produzione delle due Maserati. Tuttavia, questa diminuzione di volumi dovrebbe essere compensata dall’aumento previsto per la produzione dell’imminente Fiat 500 ibrida. Questa strategia sembrerebbe mirare a bilanciare i carichi di lavoro tra i diversi stabilimenti italiani di Stellantis, assegnando a ciascuno un ruolo specifico all’interno della più ampia strategia industriale del gruppo.

Le motivazioni della scelta

Le motivazioni alla base di questa potenziale riorganizzazione produttiva appaiono di natura strategica e, non secondariamente, politica. Il trasferimento a Modena sarebbe strettamente funzionale al piano di rilancio del marchio del Tridente, un’iniziativa su cui sta lavorando attivamente il CEO, Santo Ficili. Un elemento cruciale di questo piano è rappresentato dalla necessità di migliorare il tasso di utilizzo degli stabilimenti italiani di Stellantis, un aspetto particolarmente critico dopo un 2024 caratterizzato da un drastico calo delle produzioni. Lo stesso stabilimento di Modena ha registrato un crollo dei volumi produttivi del 79,1% nel corso del 2024, come evidenziato dal report annuale della Fim-Cisl. Concentrare la produzione di modelli di alta gamma a Modena potrebbe dunque rappresentare una mossa per ottimizzare l’efficienza e sfruttare al meglio le capacità produttive del sito.

L’agenzia Bloomberg descrive questo possibile trasferimento anche come un ulteriore tentativo del presidente di Stellantis, John Elkann, di “ricucire i rapporti con il governo italiano“. In un contesto di crescente attenzione politica verso il futuro dell’industria automobilistica nazionale, una mossa che valorizzi un sito storico come quello di Modena, creando un polo per modelli di lusso, potrebbe essere interpretata come un segnale positivo da parte del gruppo.

Stellantis, e il piano per l’Italia

Non si esclude la possibilità che ulteriori dettagli sui piani di Stellantis per l’Italia possano emergere a breve. In particolare, è prevista per il 19 marzo un’audizione in Parlamento dello stesso John Elkann. Questo appuntamento potrebbe rappresentare un’occasione importante per chiarire le strategie future del gruppo in Italia e per comprendere meglio l’impatto di questa potenziale riorganizzazione sulla filiera automobilistica nazionale.

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