AGI – Il governo, questo pomeriggio, dovrebbe inviare in Senato i testi di buona parte degli emendamenti attesi alla legge di bilancio, contenenti le modifiche su cui le forze politiche di maggioranza hanno chiesto di intervenire: dagli affitti brevi per finalità turistiche ai dividendi.
Sui dividendi la richiesta era di evitare una doppia tassazione, con il rischio di fuga di capitali all’estero. Il testo con l’ampliamento del contributo da parte di banche ed assicurazioni, viene riferito, potrebbe prevedere un versamento aggiuntivo di 600 milioni spalmato su due anni, sotto forma di credito di imposta. E poi una ventina di emendamenti dei singoli ministeri, ciascuno con un tema a cui assegnare la priorità. Su questi ultimi documenti sarebbero già pronti i pareri del Mef.
Il calendario dei lavori
La Commissione Bilancio del Senato tornerà a riunirsi oggi pomeriggio alle 17:30 aspettando l’arrivo delle proposta di modifica, poi dovrebbe svolgersi una serie di riunioni con i gruppi parlamentari.
Il tasto della manovra è calendarizzato in Aula a Palazzo Madama a partire dal 15 dicembre, ma sembra ormai profilarsi l’ipotesi di uno slittamento dei lavori, con il mandato al relatore in Commissione che potrebbe arrivare a metà della prossima settimana mentre l’approvazione del ddl da parte del Senato appare destinata alle sedute comprese tra il 19 e il 22 dicembre. Il via libera definitivo alla Camera dovrebbe arrivare quindi nei giorni a ridosso di Capodanno.
Le opposizioni denunciano ritardi
Oggi intanto il governo ha incontrato nuovamente i gruppi parlamentari per parlare di quegli emendamenti su temi condivisi – enti locali, calamità e italiani all’estero – che non sono entrati nel fascicolo dei testi segnalati ma su cui potrebbe esserci una intesa tra maggioranza e opposizioni, tra i temi spiccano i fondi per ripristinare la totalità del finanziamento previsto per il completamento della tratta della Metro C da piazza Venezia a Prati. Le opposizioni incalzano il governo e la maggioranza sottolineando che l’iter parlamentare del testo “è in ritardo, non abbiamo ancora i testi”.