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Manovra, Tria: “Ridurre il deficit preferibile. Ora la decisione spetta alla politica”

Dic 11, 2018

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MILANO – Il governo si prepara ad alzare il velo sui ritocchi alla Manovra che il governo metterà sul tavolo della trattativa con Bruxelles e la strada prioritaria è quella della riduzione del deficit. “È ovvio che se è possibile un accordo con la commissione Ue forse è preferibile andare a una riduzione del deficit non perchè non servano le misure espansive ma perché c’è incertezza e bisogna ritrovare la fiducia”, ha detto il ministro dell’economia Giovanni Tria spiegando che “la manovra non viene rivoluzionata”.

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In ogni caso, ha assicurato Tria entro stasera il governo svelerà le proprie carte. “Ormai siamo arrivati, entro la giornata si arriverà a determinare quali sono i possibili saldi e poi ci sarà la decisione politica”, ha detto il ministro secondo cui Il reddito di cittadinanza e quota 100 per l’anticipo pensionistico costeranno meno di quanto preventivato e restano confermate “ma le misure tecnicamente richiederanno qualche mese per essere realizzate”.

Oltre alle risorse che saranno garantite dal minor costo di questi provvedimenti il governo sta comunque studiando altri tipi di misure che potranno portare dei risparmi. “In aggiunta – ha detto – sono possibili altri tipi di risparmi e di correzioni. E tutto questo può portare a un mutamento dei saldi di bilancio o le risorse trovate potranno essere destinate a maggiori investimenti”. Il ministro ha quindi confermato che il governo accellererà sul fronte delle privatizzazioni. “Stiamo studiando cosa fare sul piano delle dismissioni, soprattutto quelle immobiliari, perché sono quelle che contano sul deficit”, ha detto.

Intanto il vice premier Di Maio apre un nuovo fronte con la Ue, dopo che il governo francese ha annunciato misure supplementari per placare la protesta dei gilet gialli che potrebbero portare il deficit francese nel 2019 oltre il 3%. Le misure annunciate ieri dal presidente Macron – ha detto – “secondo i nostri calcoli non si sposano con il rapporto deficit/pil annunciato, quindi dovranno per forza aumentare il deficit e si aprirà anche un caso Francia, se la regole valgono per tutti”. “Noi – ha aggiunto – non lo speriamo”.

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