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Manovra, tassa forfait al 7% per attirare i pensionati esteri al Sud

Dic 15, 2018

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MILANO – L’Italia come il Portogallo, diventato meta d’elezione per i pensionati grazie al Fisco amico. Tra gli oltre 3mila emendamenti presentati alla Manovra e parcheggiati alla Commissione Bilancio del Senato, in attesa di capire le cifre alle quali si chiuderà la trattativa con l’Europa, ce n’è anche uno a prima firma di Bagnai che mira a introdurre una tassa fissa al 7% sui redditi dei pensionati esteri che andranno a popolare i piccoli centri del Mezzogiorno italiano.

La modifica sottoscritta dal senatore leghista propone che “le persone fisiche, titolari dei redditi da pensione” che vengono pagate da soggetti esteri, purché trasferiscona in Italia la propria residenza “in uno dei comuni appartenenti al territorio delle regioni Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia, con popolazione non superiore ai 20.000 abitanti”, possano scegliere di sottoporre i loro redditi esteri “di qualunque categoria” a una tassa forfettaria del 7 per cento. L’incentivo – che sembra tagliato anche per invogliare gli emigrati al ritorno ai Paesi d’origine – vale per cinque anni e per accedervi non bisogna esser stati residenti in Italia nei cinque anni antecedenti la richiesta.

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Il menu delle proposte di modifica è assai vario e – come accennato – i lavori della Commissione sono ancora interlocutori: sabato è previsto un lavoro illustrativo, si attende il verdetto di Bruxelles prima di passare al vaglio vero e proprio degli emendamenti. L’obiettivo è portare il testo in Aula tra martedì e mercoledì. La fiducia sarebbe necessaria per poter poi in tempi brevissimi tornare alla Camera e scongiurare l’esercizio provvisorio. Tra le altre cose, sul fronte della Tari ancora la Lega propone la possibilità per i Comuni in situazioni di dissesto o a rischio dissesto di chiedere l’inserimento del pagamento tassa sui rifiuti nella bolletta elettrica delle società energetiche, come avviene con il canone Rai.

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Sul fronte delle pensioni, a parte i capitoli su quota 100 e taglio agli assegni più alti, le mamme lavoratrici con tre figli potrebbero ritirarsi prima dal lavoro grazie a un meccanismo di contribuzione figurativa: alle donne con “il requisito anagrafico di cinquanta anni di età e un’anzianità contributiva minima pari a venti anni è riconosciuto, a partire dal terzo figlio, un periodo di tre anni di accredito figurativo per lavoro di cura, educazione e crescita di ogni figlio, nato vivo o adottato, fermo restando quanto stabilito dall’articolo 25 del Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”. Sul fronte delle adozioni internazionali la Lega incrementa il fondo ad hoc di ulteriori 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2019, destinati ad assegnare un bonus per ogni famiglia che procede all’adozione di minori stranieri, nella misura massima di 5.000 euro per ogni bambino adottato.

Il M5S fa calare invece la scure sugli enti pubblici non economici dell’elenco Istat della pa, esclusi ordini professionali, federazioni sportive, enti del settore della cultura e della ricerca scientifica, enti di previdenza e assistenza sociale, autorità portuali, enti parco, e enti inerenti alla memoria della Resistenza. Sempre al Movimento fa capo la proposta di far salire al 50% (dal 40% indicato alla Camera, che già l’aveva alzata dal 20%) la deducibilità ai fini Irpef e Ires dell’Imu sugli immobili strumentali. Sul fronte delle imprese, che secondo la Cgia di Mestre vanno incontro a un aggravio da 4,9 miliardi nonostante le modifiche arrivate alla Camera, per la loro internazionalizzazione si punta sul credito d’imposta al 30% sulle spese fino ad un massimo di 150mila, a partire dal prossimo anno, in tre quote annuali di pari importo, per agevolare la partecipazione alle fiere extra-Ue, l’allestimento di spazi espositivi, la comunicazione, la pubblicità e il trasporto dei prodotti.

Infine, nel menu di proposte, si trova la possibilità di tenere gli stabilimenti balneari aperti anche d’inverno, con tanto di ombrelloni e gazebo sulla spiaggia; un fondo da 5 milioni per i comuni montani colpiti da eventi naturali disastrosi per mettere in sicurezza i sentieri, l’esenzione dal canone Rai per i disabili e la destinazione di 50 milioni del balzello sulla Tv pubblica alle emittenti locali radio e televisive.

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