• 25 Novembre 2024 0:25

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Manovra, il governo a caccia delle risorse per il 2024

Ott 6, 2023

AGI – In attesa del Consiglio dei ministri dedicato alla legge di bilancio, che dovrebbe tenersi il 16 ottobre, i tecnici del Mef sarebbero al lavoro alla ricerca delle coperture in vista della stesura del testo. Un lavoro che procede di pari passo con quello sui decreti delegati in attuazione della riforma fiscale. Intanto, si registrano diversi appunti sulla prossima finanziaria da parte dei sindacati confederali, mentre lo spread in giornata è tornato a quota 200 punti.

La Nadef ha fissato i punti chiave della prossima manovra: conferma per il 2024 del taglio del cuneo fiscale per i redditi medio bassi, sostegni alla natalità tra cui assistenza domestica alle neo mamme nei primi mesi di vita dei neonati, risorse per l’avvio del rinnovo dei contratti pubblici, un ciclo di vendita di alcune asset tra le partecipate. Il quadro macro economico è complesso, tra guerra in Ucraina e politica monetaria aggressiva delle banche centrali per placare l’inflazione.

L’economia italiana rallenta, come testimoniano le stime aggiornate sul Pil del 2023 e del prossimo anno. Per finanziare la manovra verranno utilizzati 15,7 miliardi di euro ricavati dall’ampliamento dello spazio di deficit. Le risorse si annunciano limitate, il governo intende calibrarle su pochi provvedimenti. Mentre le opposizioni chiedono di concentrarle soprattutto sul versante della sanità, tra rinnovi contrattuali e infrastrutture.

Martedì 10 il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è atteso in audizione in Senato sulla Nadef. Entro il 15 ottobre dovrà essere pronto anche il documento di programmazione di bilancio da inviare a Bruxelles. Mentre la manovra arriverà alla vigilia della riunione dell’Ecofin chiamata a discutere del rinnovo del patto di stabilità, senza un accordo entro l’anno da gennaio tornerebbero in vigore le vecchie regole pre Covid.

“Il Governo ha deciso di intraprendere la strada di utilizzare i margini disponibili della finanza pubblica per adottare provvedimenti in grado di stimolare l’economia reale, rafforzando le tendenze virtuose registratesi negli ultimi anni nel mercato del lavoro, e attenuando l’impatto che la contrazione del ciclo economico a livello internazionale può avere sulla crescita”, ha ribadito oggi Giorgetti.

Il titolare del Mef chiarisce che “si tratta di un percorso che nasce da una volontà di fare chiarezza ed essere leali con il Paese dobbiamo sapere quello che possiamo e non possiamo permetterci e soprattutto quello che ci avvicina e quello ci allontana dall’unica strada che un’economia manifatturiera come la nostra deve percorrere: innovazione, investimenti, lavoro”. Giorgetti oggi ha incontrato le agenzie di rating, in attesa dei giudizi attesi nei prossimi giorni, “per dimostrare la credibilità e solidità del Paese”.

Di pari passo con la legge di bilancio corre l’avvio dei decreti attuativi della delega fiscale, con la riduzione da quattro a tre scaglioni Irpef. La sottosegretaria al Mef, Sandra Savino, fa sapere inoltre che “sarà valutato dal Governo un intervento di razionalizzazione della disciplina dei fringe benefit”, con particolare attenzione alla concessione di prestiti. Il segretario della Cgil Maurizio Landini ribadisce che a suo avviso: “Questa manovra non ha coraggio, non ha visione e non affronta i nodi di fondi”.

Mentre il leader della Cisl Luigi Sbarra sottolinea: “Non bastano le promesse, valuteremo i contenuti della manovra sui fatti concreti. E sapremo regolarci in funzione delle risposte che arriveranno dal Governo senza fare sconti a nessuno”. Critica anche la segretaria del Pd Elly Schlein: “La Nadef presentata dal governo è molto tirata e inadeguata ad affrontare una situazione difficile. Le previsioni di crescita per il 2024 sono sovrastimate. Le previsioni sul debito incorporano 20 miliardi di privatizzazioni in tre anni, un obiettivo irrealistico. Basta poco per far saltare i conti”. 

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