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Manovra, i timori di Confindustria: “Il reddito non sia disincentivo al lavoro”

Gen 5, 2019

MILANO – Mentre la Cgia di Mestre fa suonare l’allarme per il possibile flusso di denaro dal reddito di cittadinanza a chi lavora in nero, il leader della Confindustria, Vincenzo Boccia, aggiunge altri rilievi critici a questa e altre misure figlie della Manovra del governo.

Nell’Intervista a Maria Latella su SkyTg24, Boccia spiega che nel provvedimento del Governo sull’introduzione del reddito di cittadinanza ci sono “criticità”. Per il presidente degli industriali “Non deve essere un disincentivo al lavoro: i cinque mesi al’azienda che assume un beneficiario del reddito sono marginali. Deve aiutare le fasce di povertà ma non deve essere un elemento che disincentiva la ricerca di lavoro”. Alla domanda se rischia di andare a chi lavora in nero ha risposto “in teoria sì”.

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Ma la sua critica si è posata anche su altri elementi, a cominciare dalle strette fiscali sulle banche – che insieme alle assicurazioni subiscono un prelievo da oltre 4 miliardi in tre anni – che sono state definite “un errore”. Boccia ha sottolineato: “Io penso che tassare le imprese bancarie sia un errore. Noi dobbiamo rafforzare la competitività delle banche e delle imprese italiane e fare in modo che la maggiore ricchezza che si determina venga redistribuita”. Per Boccia le imprese bancarie “non sono un elemento di negatività nel Paese”, sono al contrario “luoghi in cui si crea l’occupazione e andrebbero tutelate. Altra cosa – ha aggiunto – sono i patrimoni dei singoli”.

Il numero uno di viale dell’Astronomia ha specificato che “Confindustria non è contro il governo, ma tifa per l’Italia. Ovvero per la sua crescita” e proprio in tema di rilancio, a fronte di indicatori in rallentamento a macchia d’olio, ha chiesto di tornare ad aprire i cantieri delle infrastrutture. Il lavoro è “la prima emergenza” in Italia e per compensare una manovra “che è espansiva ma corre il rischio di essere recessiva se l’economia globale continua a rallentare” occorre “creare occupazione” e “la soluzione è dietro l’angolo: bisogna aprire subito i cantieri”. In Italia, ha ricordato Boccia, “sono bloccate grandi opere che se si avviassero darebbero lavoro a 400.000 persone. Sono mesi che parliamo solo di reddito di cittadinanza, pensioni e sicurezza ma è ora di andare oltre: lavoro e occupazione devono essere al centro, sono elementi legati alla crescita. Aprire immediatamente i cantieri – ha insistito – è la soluzione”.

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