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Manovra, dalla rottamazione auto alla birra: la raffica dei quasi 4mila emendamenti

Nov 17, 2018

MILANO – Incentivare la rottamazione delle vecchie auto, tagliare le tasse sulla birra, stanziare risorse a favore delle donne vittime di violenza o agevolare il recupero dei boschi travolti dal maltempo. La Manovra finanziaria in discussione alla Camera si presenta come sempre – con buona pace di chi aveva riformato il ciclo del bilancio per evitare il solito assalto alla diligenza – come il testo di legge al quale attaccare una varietà di interventi senza eguali. Non a caso, sono oltre 3.700 gli emendamenti piovuti sulla commissione.

Presenti tutti gli schieramenti, dalle opposizioni con Fi che ottiene il primato oltre mille modifiche, fino ai partiti di governo. Ed è molto corposo il pacchetto della Lega. Il pacchetto famiglia, a partire dal rinnovo del bonus bebè, ha avuto il placet politico al vertice notturno M5S-Lega. E anche la proposta per rivedere le norme in favore degli azionisti coinvolti nei dissesti bancari di Veneto Banca, Popolare Vicenza e delle 4 banche (Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti) dovrebbero mettere tutti d’accordo visto che l’emendamento leghista chiede intanto di cancellare lo ‘scudo’ che impediva a chi ottenesse ristoro di fare poi ricorso sul resto delle cifre perdute. Si parla anche di ampliare la platea degli indennizzati, aumentando, ma a partire dal 2022, con 2,5 miliardi da attingere a non meglio precisati “fondi dormienti”.

La Lega guarda poi, tradizionalmente, ad alcuni temi, come pesca e agricoltura (si chiede, tra l’altro, un piano per ‘eradicare’ le nutrie) e punta a dare un sostegno a Veneto e Trentino dopo la ‘strage’ di boschi per il maltempo, con un voucher per la rimozione dei tronchi e un credito d’imposta del 30% per le aziende che acquistano quel legname. Piatto forte del menù leghista anche una nuova rottamazione auto (da euro 0 a euro 3), con un incentivo fino a 1000 euro per le nuove auto acquistate tra 2019 e 2020. Altro cavallo di battaglia il sostegno a birrifici (anche da M5S e opposizioni) e a balneari, con la richiesta di concedere l’Iva agevolata al 10% anche agli stabilimenti sul mare. Diverse, peraltro, le richieste di ridurre l’Iva per le più varie categorie, come parrucchiere ed estetiste delle aree montante avanzata dall’Svp. Spunta anche una sorta di ‘referendum di quartiere’ per scegliere quali negozi aprire per rispondere alle esigenze dei territori. Nuove aperture che potrebbero godere di appositi sconti fiscali.

Rep

I 5 Stelle si concentrano anche sulla disabilità, con l’ipotesi di un aumento delle detrazioni fiscali (700 euro) per i cani guida, chiesta anche dalla Lega, o multe più salate per chi si ferma sui parcheggi dedicati ai disabili o intralcia gli scivoli dei marciapiedi (200 euro per moto e motorini e 400 per le auto). Per la realizzazione di interventi di sicurezza stradale previsti del piano nazionale della sicurezza stradale “è autorizzata la spesa di 300 milioni per il triennio 2019-2021”, chiedono poi i 5S insieme a postare 6 milioni l’anno per le donne vittime di violenza. Sempre all’ala grillina appartiene la richiesta di rendere nominali i biglietti per concerti e show nei palazzetti oltre mille posti. A doppia mano Lega-M5s la proposta di cancellare non solo gli studi di settore ma anche i nuovi ‘indici di affidabilità’ chiamati a sostituirli, stanziando 500 milioni attraverso il taglio di alcune tax expenditures e, in caso le risorse non fossero sufficienti, dagli introiti della nuova ‘sugar tax‘.

Da vedere se si darà spazio anche alle opposizioni, che hanno presentato proposte di modifica su tutti i temi: dalle provocazioni del Pd, che chiede con l’ex ministro Piercarlo Padoan di usare i soldi per ‘quota 100’ per tagliare l’Irap o per cancellare l’imposta di registro, o per un ‘Conto scuola’ e un fondo per l’anno all’estero durante il liceo chiesti dall’ex presidente della Bilancio Francesco Boccia. O ancora quelle dell’ex ministro Maurizio Lupi di abolire il bollo auto utilizzando le risorse per il reddito di cittadinanza o quelle del radicale Magi che punta a tagliare le tasse eliminando i 16 miliardi di incentivi dannosi per l’ambiente, fino a Fratelli d’Italia, che chiede di ripristinare il blocco delle aliquote locali per evitare rincari a partire da Imu e Tasi.

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