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Manovra, Conte: “Quota 100, al lavoro sui dettagli”. Mini sblocco dell’indicizzazione delle pensioni fino a duemila euro

Ott 14, 2019

MILANO – Rush finale per la Legge di Bilancio. All’indomani del vertice notturno di Maggioranza, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte manda segnali di ottimismo e smussa le possibili frizioni, a partire delle modifiche a quota 100 invocate a gran voce dai renziani. “Sulla misura stiamo lavorando ai dettagli, siamo in contatto con i tecnici del Mef”, ha detto Conte ai cronisti davanti al Conservatorio di Avellino. Anche sul fronte Iva Conte ha voluto rassicurare, chiarendo che “non verrà rimodulata”. “Un punto qualificante è che abbiamo trovato delle risorse nonostante la necessità di reperire 23 miliardi per bloccare l’Iva, abbiamo trovato ulteriori risorse per dare un segno della direzione di marcia di questo governo”, ha detto, aggiungendo che il governo potrebbe riunirsi oggi o domani per dare il primo via libera alla Manovra: “Se ce la facciamo ci sarà il Cdm stasera, sennò domani”.

I dettagli

Secondo le ultime indiscrezioni i fondi dovrebbero salire i 3 miliardi i fondi destinati al cuneo fiscale, con partenza da luglio, anche se si starebbe esplorando anche la possibilità di anticipare il via già da maggio. Programmati anche 56 miliardi destinati all’ambiente nei prossimi 15 anni (1,8 nel 2020) e 52 miliardi di investimenti (3 nel 2020).

Novità importanti anche sul fronte delle coperture. Il governo starebbe infatti valutando l’ipotesi di uno slittamento semestrale della finestra di accesso a quota 100. In altre parole, maturati i requisiti, ai tre mesi attuali di attesa per lasciare il lavoro se ne aggiungerebbero altri tre. Anche se in mattinata la ministra del Lavoro Catalfo ha puntualizzato che “quota 100 è un provvedimento che abbiamo fortemente voluto per superare la legge fornero e che non intendiamo modificare nell’aspetto che riguarda le finestre di accesso”.

Rep

Intanto, secondo fonti Pd, dal prossimo anno dovrebbe costituirsi un fondo famiglia destinato a riordinare tutti gli aiuti (nascita, bebè, voucher asili nido), dotandosi anche di ulteriori 500 milioni, portando le risorse quindi a disposizione a circa 2 miliardi. Nel frattempo, con una delega, si dovrebbe procedere a introdurre l’assegno unico, che potrebbe arrivare da metà anno o nel 2021.

I dem aggiungono inoltre che in legge di bilancio sono previsti anche l’abolizione del superticket e “11 mld destinati agli investimenti”. Dato confermato anche dal ministro della Salute Roberto Speranza: “Per noi la priorità assoluta è quella di abolire il superticket entro il 2020. Si tratta di un balzello ingiusto di 10 euro sulle visite specialistiche che nega a tanti l’accesso alle cure”.

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