AGI – Il caso di Merih Demiral infiamma gli Europei: l’Uefa ha squalificato per due giornate il difensore della Turchia che nell’ottavo di finale contro l’Austria aveva esultato facendo il saluto del gruppo ultranazionalista dei Lupi grigi. Il 26enne ex Sassuolo, Juve e Atalanta salterà quindi il quarto contro l’Olanda di domani alle 21 a Berlino e l’eventuale semifinale. La decisione ha mandato su tutte le furie il governo turco che ha protestato attraverso i suoi ministri e lo stesso presidente Recep Erdogan che sara’ in tribuna a Berlino.
La sanzione è stata motivata con “la violazione delle basilari regole di condotta, per aver usato eventi sportivi per manifestazioni di natura non sportiva e per aver danneggiato la reputazione del calcio”. Le proteste più veementi erano arrivate dalla Germania padrona di casa del torneo e dall’Austria, Paesi dove esiste un problema di affiliazione di tanti immigrati turchi al gruppo di estrema destra il cui saluto è addirittura un reato per le leggi austriache.
Ne mutlu Türküm diyene! pic.twitter.com/4K3kVPFxgW
— Merih Demiral (@Merihdemiral)
July 2, 2024
Ankara, che aveva difeso il gesto sostenendo che “ha un’origine millenaria e unisce diversi popoli turchi dell’Asia Centrale e la gente dell’Anatolia”, è insorta con una raffica di proteste che rischiano di aprire un caso diplomatico. “Qualcuno ha contestato alla Germania il fatto di avere un’aquila sulle maglie da gioco? O alla Francia di avere il gallo come simbolo?”, ha protestato Erdogan.
Di decisione “ingiusta e faziosa” ha parlato il ministro dello Sport turco, Osman Askin Bak che ha condannato la squalifica a suo dire “senza basi giuridiche e puramente politica”. Per il ministero degli Esteri di Ankara si rafforza “la sensazione di una crescente tendenza al pregiudizio contro gli stranieri in alcuni Paesi europei”. La tv di Stato turca ha parlato di “decisione scandalosa”. Lo stesso Demiral aveva rimarcato che il gesto era legato alla sua “identità turca” e non conteneva “messaggi nascosti” di natura politica.
Una risposta alla ministra dell’Interno tedesca, Nancy Faeser, la quale aveva avvertito che “i simboli degli estremisti di destra turchi non devono trovare spazio negli stadi della Germania”. Le autorità tedesche hanno annunciato che rafforzeranno la sicurezza con ben 3mila agenti per Turchia-Olanda all’Olympiastadion, dove oltre a Erdogan è attesa la solita marea rossa di tifosi residenti a Berlino (nella capitale vivono ben 200mila immigrati turchi) e nel resto del Paese. Un gruppo di ultrà turchi, tra l’altro, ha invitato i tifosi in tribuna a fare il gesto del lupo durante l’esecuzione dell’inno nazionale.
AGI – Il caso di Merih Demiral infiamma gli Europei: l’Uefa ha squalificato per due giornate il difensore della Turchia che nell’ottavo di finale contro l’Austria aveva esultato facendo il saluto del gruppo ultranazionalista dei Lupi grigi. Il 26enne ex Sassuolo, Juve e Atalanta salterà quindi il quarto contro l’Olanda di domani alle 21 a Berlino e l’eventuale semifinale. La decisione ha mandato su tutte le furie il governo turco che ha protestato attraverso i suoi ministri e lo stesso presidente Recep Erdogan che sara’ in tribuna a Berlino.
La sanzione è stata motivata con “la violazione delle basilari regole di condotta, per aver usato eventi sportivi per manifestazioni di natura non sportiva e per aver danneggiato la reputazione del calcio”. Le proteste più veementi erano arrivate dalla Germania padrona di casa del torneo e dall’Austria, Paesi dove esiste un problema di affiliazione di tanti immigrati turchi al gruppo di estrema destra il cui saluto è addirittura un reato per le leggi austriache.
Ne mutlu Türküm diyene! pic.twitter.com/4K3kVPFxgW — Merih Demiral (@Merihdemiral)
July 2, 2024
Ankara, che aveva difeso il gesto sostenendo che “ha un’origine millenaria e unisce diversi popoli turchi dell’Asia Centrale e la gente dell’Anatolia”, è insorta con una raffica di proteste che rischiano di aprire un caso diplomatico. “Qualcuno ha contestato alla Germania il fatto di avere un’aquila sulle maglie da gioco? O alla Francia di avere il gallo come simbolo?”, ha protestato Erdogan.
Di decisione “ingiusta e faziosa” ha parlato il ministro dello Sport turco, Osman Askin Bak che ha condannato la squalifica a suo dire “senza basi giuridiche e puramente politica”. Per il ministero degli Esteri di Ankara si rafforza “la sensazione di una crescente tendenza al pregiudizio contro gli stranieri in alcuni Paesi europei”. La tv di Stato turca ha parlato di “decisione scandalosa”. Lo stesso Demiral aveva rimarcato che il gesto era legato alla sua “identità turca” e non conteneva “messaggi nascosti” di natura politica.
Una risposta alla ministra dell’Interno tedesca, Nancy Faeser, la quale aveva avvertito che “i simboli degli estremisti di destra turchi non devono trovare spazio negli stadi della Germania”. Le autorità tedesche hanno annunciato che rafforzeranno la sicurezza con ben 3mila agenti per Turchia-Olanda all’Olympiastadion, dove oltre a Erdogan è attesa la solita marea rossa di tifosi residenti a Berlino (nella capitale vivono ben 200mila immigrati turchi) e nel resto del Paese. Un gruppo di ultrà turchi, tra l’altro, ha invitato i tifosi in tribuna a fare il gesto del lupo durante l’esecuzione dell’inno nazionale.