AGI – La gip di Roma, Anna Maria Gavoni, ha disposto l’imputazione coatta per l’ex numero due dell’Oms Ranieri Guerra in relazione al mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale del 2006. Oltre per Guerra, all’epoca direttore generale del Ministero della Salute, l’imputazione coatta è stata decisa anche per Maria Grazia Pompa e Francesco Maraglino, ex direttori dell’Ufficio 5 del Ministero.
Nei loro confronti era stata disposta in precedenza l’archiviazione nell’ambito di uno stralcio dell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione del Covid poi trasferita per competenza a Roma.
Nel documento visionato dall’AGI si legge che il pm deve disporre l’imputazione “in quanto indicati responsabili del mancato aggiornamento del Piano pandemico nazionale del 2006 e dell’omessa definizione dei piani di dettaglio” per il reato di ‘omissione o rifiuto di atti d’ufficio’.
Con lo stesso provvedimento la giudice ha invece rigettato l’opposizione all’archiviazione da parte dei familiari delle vittime nei confronti di Mauro Dionisio, Loredana Vellucci, Silvio Brusaferro, Angelo Borrelli e degli stessi D’Amario e Maraglino per altre contestazioni in relazione ai reati, a vario titolo, di falsità ideologica, truffa e rifiuto di atti d’ufficio. La giudice richiama anche la testimonianza agli atti dell’allora ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, che disse: “Alla fine del 2017 Guerra mi ha dato notizia che stavamo procedendo all’aggiornamento del piano pandemico. Quando è scoppiata la pandemia da covid io credevo che ci fosse già il Piano Pandemico”. La giudice che riapre in parte il caso del mancato piano, sottolinea che c’erano indicazioni precise dalle istituzioni europee dell’”urgenza sostanziale” di redigere questo atto. La gip dunque ritiene che gli elementi acquisiti nell’indagine della Procura di Bergamo “debbano essere opportunamente vagliati” in dibattimento per accertare se l’atto doveva essere compiuto e invece è stato omesso “proprio perché esso non stabilisce obblighi ma consente l’adozione di misure anticipatori”. In sostanza, viene chiesto di chiarire se con il non aver predisposto il piano abbia poi avuto degli effetti sulle conseguenze della pandemia da covid.