AGI – Ancora un colpo di scena nella vicenda di Siu, la influencer biellese ferita al petto e tutt’ora ricoverata a Novara. Jonathan Maldonato, marito della giovane donna, accusato di tentato omicidio, non ha ancora fisicamente lasciato la cella.
Non è infatti ancora disponibile il braccialetto elettronico che dovrebbe controllare i suoi movimenti. Lo ha confermato all’Agi l’avvocato dell’uomo, Giovanna Barbotto. Il provider del servizio, infatti, non è momentaneamente in grado di fornirlo.
La Procura di Biella potrebbe ricorrere contro la scarcerazione di Jonathan Maldonato. L’uomo, che era stato incarcerato nella notte tra mercoledì e giovedì con l’accusa di tentato omicidio pluriaggravato nei confronti della moglie, è stato rimesso in libertà ieri dal Gip che ha ritenuto di applicare le misure del divieto di avvicinamento alla persona offesa e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria “solo in relazione – precisa la procuratrice Teresa Angela Camelio – al delitto di maltrattamenti in famiglia”. Il capo della procura sottolinea che “i presupposti del fermo sono stati confermati” e lascia intendere la possibilità di un ricorso: “Questo ufficio – scrive – prosegue tutti gli accertamenti già disposti e delegati e si riserva eventuali iniziative in merito all’ordinanza all’esito delle necessarie valutazioni”. Intanto c’è sempre maggiore attesa per la deposizione – che a questo punto diventa essenziale – di Siu. Su questo dalla Procura sembra prevalere un atteggiamento di attesa. La donna, spiega la Procuratrice, “seppur uscita dal coma, versa ancora in condizioni di particolare vulnerabilità”. Quindi gli inquirenti attendono “il miglioramento delle sue condizioni di salute per procedere alla relativa escussione”.
Un presidio di solidarietà
Intanto sono arrivati in tanti questa sera in centro a Biella al presidio di solidarietà per Soukaina El Basri, la 30enne influencer di origini marocchine ricoverata all’ospedale di Novara per una ferita all’arteria mammaria e finita al centro delle cronache. La manifestazione è stata promossa da diversi soggetti operanti sul territorio e impegnati da anni contro la violenza sulle donne: Paviol, Donne Nuove, Voci di Donne, Non sei Sola, Hydro, Anpi Biella Centro. “Siamo qui – ha detto Cristiana Gardiman de Le Parole Fucsia – perché le notizie di cronaca di questi giorni ci hanno profondamente scosse, e perché vogliamo dire che le donne hanno bisogno di spazi protetti, dove sentirsi sicure e potersi confrontare tra loro. Agli uomini, invece, dico una cosa sola: non ce ne facciamo nulla dei cartelli contro la violenza o delle scarpe rosse. Occorrono prese di posizioni chiare”.
Da Ilaria Sala, consigliera di parità della provincia di Biella è giunta “la vicinanza e la solidarietà a Siu”. Poi ha elencato, nel suo intervento, alcuni dati molto importanti: “Nel 2023, a Biella, sono state 200 le donne che si sono rivolte alla rete antiviolenza, 59 al centro antiviolenza. Dieci, con figli, hanno trovato protezione nella Casa Rifugio, 47 hanno fatto accesso al Pronto Soccorso”.
Delle 59 donne che sono giunte al centro antiviolenza “40 sono state seguite in percorsi psicologici, sociali e di consulenza legale, oltre ai tirocini lavorativi – prosegue Sala – La maggior parte di loro è italiana, 155 hanno figli e su 200 autori di violenza 170 sono compagni, mariti, conviventi o ex. Se vogliamo un cambiamento, dobbiamo assolutamente ascoltare le donne e lavorare sulla cultura, fare prevenzione e sostenere i centri antiviolenza”.