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Maltempo, chicchi di grandine grossi come noci in Veneto

Giu 7, 2020

ROMA – In pochi minuti – a causa di una violenta grandinata con chicchi grandi come noci si che si è abbattuta in Veneto tra Padova e la zona termale – sono andate distrutte varie coltivazioni tra cui quella di mais in fase di maturazione. L’ultimo di una serie di episodi che, da nord a sud, ha colpito l’Italia in questo pazzo giugno causando all’agricoltura nazionale milioni di danni per la distruzione di raccolti, sventrando serre, sradicando alberi, allagando campi, scoperchiando tetti e provocando frane e smottamenti.

Lo dice il monitoraggio della Coldiretti in riferimento all’ultima allerta meteo. La perturbazione di origine atlantica che sta interessando le regioni del nord Italia – si legge nel comunicato della Protezione civile – scenderà nella giornata di domani sul centrosud, portando piogge e temporali. L’allerta meteo prevede dalle prime ore di domani precipitazioni diffuse, localmente anche molto intense e accompagnate da grandinate, fulmini e forti raffiche di vento, su Umbria, Lazio, Marche, Campania, Abruzzo e Molise, specie sui settori centro-occidentali. Sulla base dei fenomeni in atto, inoltre, il Dipartimento ha valutato un’allerta arancione su Lombardia e Friuli Venezia.


Coldiretti ricorda che in questo inizio del mese ci sono state 25 intense grandinate, più del doppio dello stesso periodo dello scorso anno (+127%), secondo elaborazioni su dati dell’European Severe Weather Database (ESWD). Il tutto in un 2020 che, con una temperatura superiore di 1,41 gradi la media storica, si classifica come il più caldo da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac-Cnr relativi al primo quadrimestre dell’anno.

Sbalzi termici significativi ed eventi estremi, “che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. Un allarme confermato – conclude la Coldiretti – anche quest’anno dalla perdita lungo la Penisola di più un frutto su tre con il crollo dei raccolti dovuto all’andamento climatico, dalle pesche alle nettarine (-28%) fino alle albicocche (-56%), ed un rincaro dei prezzi al consumo”.

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