Lo Stato presenta il conto alla famiglia del boss Salvatore Riina, morto il 17 novembre 2017. Riscossione Sicilia ha notificato una cartella esattoriale di 2 milioni di euro, per le spese del mantenimento in carcere. Il capo dei capi di Cosa nostra era detenuto dal 15 gennaio 1993, è morto nell’ospedale di Parma, dove era stata allestita una vera e propria cella. E’ stato proprio il penitenziario di Parma ad attivare la procedura per il recupero delle somme.
Adesso, però, moglie e figli del padrino provano ad evitare la nuova richiesta dello Stato e hanno rinunciato all’eredità, con una dichiazione al tribunale civile di Parma. Mentre resta il giallo sul tesoro di casa Riina, nei mesi scorsi un’indagine dei carabinieri del Ros e dei colleghi della Compagnia di Corleone ha fatto scattare il sequestro di alcuni conti correnti su cui operavano Ninetta Bagarella, la moglie del capomafia, e i figli.