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Mafia, confisca da 20 milioni di euro per Vetrano il “re” dei surgelati

Nov 15, 2019

Arriva la confisca per il patrimonio dell’imprenditore palermitano Salvatore Vetrano, 48 anni, che ha costruito un impero nel settore degli alimenti surgelati. E’ un patrimonio che vale 20 milioni di euro, comprende cinque società fra cui la “Veragel srl” di Carini, tredici immobili fra Palermo, Carini, Trabia, Marsala e Sciacca, e i corrispettivi delle vendite di due lussuose imbarcazioni da diporto. Gli investigatori del centro operativo Dia di Palermo hanno notificato a Vetrano il provvedimento emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale, che era stato chiesto dal sostituto procuratore Claudia Ferrari e dall’aggiunto Marzia Sabella. Sei anni fa, era scattato il sequestro per il patrimonio dell’imprenditore palermitano.

Per i giudici, è provata la contiguità di Vetrano ad elementi di spicco di Cosa nostra, come Gianfranco Puccio e Salvo Riina (il figlio del capo dei capi): “Risulta documentato come la sua scalata imprenditoriale fosse inserita all’interno di una commistione di interessi tra attività di impresa ed attività mafiosa traendo, in un settore strategico del circuito dell’economia legale, sostegno, consenso ed ampia visibilità”.

Quattro pentiti – Manuel Pasta, Andrea Bonaccorso, Salvatore Giordano e Sebastiano Arnone – hanno confermato che le attività di Vetrano erano “realizzate grazie all’appoggio ed al sostegno di Cosa nostra – spiegano ancora gli investigatori – motivo per il quale era stato richiesto all’imprenditore di versare una quota in denaro a favore dell’associazione mafiosa, ovvero di provvedere all’eventuale assunzione di personale”. Il pentito Vito Galatolo ha raccontato che nelle attività di Vetrano sono stati investiti soldi di esponenti mafiosi.

L’indagine della Dia si fonda su accertamenti patrimoniali compiuti nel periodo 1998-2012, è emersa una significativa situazione di sperequazione.

Nel febbraio 2002, Vetrano era stato arrestato con l’accusa di aver fatto parte del commando di mafia che rapinò un carico di pesce congelato. Nel giugno 2012, già sottoposto ad “avviso orale” del questore di Palermo (avendo riportato, fra l’altro, condanne definitive per ricettazione e rapina), venne arrestato per il tentato omicidio dell’imprenditore Giuseppe Toia.

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