Lorenzo Fioramonti lascia il Movimento. L’ex ministro dell’Istruzione, che alla vigilia di Natale ha abbandonato il suo incarico per non aver ottenuto i 3 miliardi di investimenti richiesti su scuola e università, ha deciso di abbandonare il percorso intrapreso con i 5 stelle. Su Facebook ha pubblicato le sue motivazioni: sopra a tutte, la delusione provata davanti al trattamento ricevuto dai suoi stessi colleghi per aver mantenuto la promesso che aveva fatto – in un’intervista a Repubblica – proprio nel suo primo giorno da ministro: investimenti sul futuro, sui giovani, sulla formazione, sulla sicurezza, o lascio.
Quei soldi in manovra non sono arrivati, Fioramonti si è dimesso, e la reazione del Movimento 5 stelle è stata una serie di accuse, a partire da quella di non aver restituito la parte dello stipendio che i parlamentari M5S si sono impegnati a versare in un fondo da indirizzare volta per volta a vari scopi. “Il trattamento peggiore – dice il deputato – l’ho ricevuto dal Movimento 5 stelle, che non ha solo criticato le mie scelte, ha colpito la mia persona”. Dice di aver incontrato molte persone con cui intende portare avanti battaglie cruciali, come quelle sull’ambiente, ma non conferma l’idea di un nuovo gruppo in Parlamento: “Parole al vento per riempire i giornali”. Approda al misto, “a titolo puramente individuale”.
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Istruzione, si sdoppia il ministero. E il M5S diventa minoranza in Consiglio dei ministri
di CORRADO ZUNINO
“Il Movimento 5 stelle – spiega ancora Fioramonti – mi ha deluso molto. E’ come se quei valori di trasparenza, democrazia interna e vocazione ambientalista che ne hanno animato la nascita si fossero persi nella pura amministrazione, sempre più verticistica, dello status quo”.