Il senatore De Falco, reo di nona ver votato la fiducia al governo sul decreto sicurezza, apprende della sua espulsione direttamente da una telefonata del Corriere: Sinceramente non me lo aspettavo. Mi sembra abbastanza autolesionistico da parte del Movimento – commenta mentre in viaggio in treno – questa sanzione consegue ad una opinione e ad un voto che ho espresso nell’adempimento delle mie funzioni. il principio cardine della democrazia, che, del resto, funziona cos. Questa sanzione pienamente incostituzionale. Mi consulter subito con il mio legale. E poi: Mi aspetto che il Movimento si renda conto di avere votato un provvedimento disciplinare in violazione dell’articolo 68. Si tratta di un’accusa apodittica — aggiunge De Falco — L’articolo 68 della Carta afferma che i membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. De Falco fu scelto personalmente da Luigi Di Maio come candidato alle politiche, poi il rapporto si rapidamente incrinato. Il senatore era diventato famoso in tutto il mondo, quando, da ufficiale della Capitaneria di porto di Livorno, contatt al telefono (qui la telefonata da riascoltare) il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino, mentre la nave stava affondando. Epica la frase rivolta a Schettino, che aveva abbandonato la nave: Salga a bordo c…!.