AGI – I fiori dei passanti, un peluche e la corona di fiori del comune di Bari, posati su quella terra fresca che oggi ha dato una sepoltura al “piccolo Angelo”, il bimbo trovato morto il 2 gennaio scorso all’interno della culla termica della parrocchia di San Giovanni Battista nel quartiere di Bari – Poggiofranco. I funerali si sono svolti nel cimitero di via Crispi stamattina presto, senza cronisti e cittadini che volevano dare un ultimo saluto al piccolo, celebrati dall’arcivescovo Giuseppe Satriano, alla presenza del sindaco di Bari, Vito Leccese, che si è occupato delle spese con l’amministrazione comunale.
“E’ tempo di dolore, di silenzio e di preghiera – ha detto Satriano, commentando il vangelo di Luca -. Piccolo fratello, piccolo figlio d’uomo senza nome, angelo che hai toccato nel profondo le nostre vite, ti scrivo portando il dolore di una città e di una comunità ecclesiale, di tanti operatori sanitari e di tanti uomini e donne che hanno saputo della tua vicenda. Preghiamo per te, avvertendo nel cuore una sofferenza infinita. Possa questa preghiera riscaldare il tuo cuore. Possa questa preghiera essere balsamo di consolazione per la tua mamma, che per nove mesi ti ha atteso, tra tante fatiche e paure. Possa questa preghiera divenire per noi umile richiesta di perdono”.
Il piccolo, secondo l’autopsia, di appena un mese di vita, malnutrito e disidratato, in scarse condizioni igieniche, è morto per ipotermia a 24 ore dal ritrovamento, probabilmente dopo una lunga agonia. “Avremmo voluto anche noi consolare il tuo pianto, ma non c’eravamo – ha continuato Satriano nell’omelia -; avremmo voluto alleviare le fatiche del cuore di tua madre, aiutandoti a vivere, ma non siamo stati capaci di impedire la tua morte. Perdonaci”. Al piccolo, a causa delle indagini ancora in corso della magistratura non è stato possibile dare un nome.
Anche il sindaco di Bari, Vito Leccese ha partecipato alle esequie del piccolo. “Ciò che è accaduto rappresenta una tragedia che ha ferito profondamente la nostra comunità – ha commentato – che oggi, con grande dolore, si riunisce idealmente nel rendere l’estremo saluto a questo bambino, nella speranza che vicende come questa non accadano mai più. Auspico che questo dramma susciti in noi maggiore attenzione e cura verso la vita quando è più indifesa, offrendo sostegno concreto a chi vive ai margini. Eventi come questo non rimangano solo segni di dolore, ma anche di riflessione e cambiamento. Così come ha detto nella sua omelia mons. Satriano, tutti dobbiamo chiedere perdono per la nostra incapacità di guardare oltre, per le nostre omissioni. A margine della celebrazione – ha detto il sindaco – abbiamo deciso di chiamare il piccolo, Angelo, riprendendo le parole con cui l’arcivescovo ha concluso la sua omelia: ‘Riposa in pace piccolo fratello, Angelo che hai toccato nel profondo le nostre vite'”.