Da 25 anni curava gli animali nel suo studio in via Belfiore. A San Salvario, Carla San Pietro era un punto di riferimento, stimata per quell’amore che dedicava ai suoi pazienti a quattro zampe, ma anche per la disponibilità e la competenza che dimostrava. Se n’è andata all’improvviso, stroncata da una grave emorragia celebrale, proprio mentre era al lavoro. Ma l’altruismo che l’ha contraddistinta nei suoi 55 anni di vita è proseguito sino all’ultimo: tutti i suoi organi sono stati donati. E così la notte di Natale almeno quattro vite sono state salvate grazie al trapianto degli organi che sono stati effettuati tra Torino e Milano.
La veterinaria stava visitando un gattino, il 23 dicembre, quando si è sentita poco bene. Si è seduta e ha detto a una collega che aveva un forte mal di testa. In poco tempo la situazione è apparsa subito grave: non riusciva più a parlare e nemmeno a muoversi. L’ambulanza l’ha portata all’ospedale Molinette dove le è stata diagnosticata l’emorragia celebrale. Nessuna possibilità di operarla, nulla avrebbe potuto riportarla alla donna che era, forte, sana, sempre con il sorriso e con una parola gentile per tutti.
Per una notte intera il suo cuore ha continuato a battere, forse solo per dare il tempo di organizzarsi e chiamare i pazienti in lista di attesa per fare i trapianti. ” Cuore, polmoni, fegato, reni, cornee: tutto quello che poteva – racconta il fratello Marco San Pietro – per noi questo gesto è l’unica consolazione possibile in un momento di dolore così grande. Lei era davvero generosa e sapere di aver aiutato altre persone, proprio come ha sempre fatto nella sua vita, è un conforto per noi ” . La veterinaria lascia un figlio di 15 anni che aveva cresciuto da sola, dopo la morte del marito 10 anni fa. Il funerale sarà mercoledì alle 9.30 nella chiesa San Giovanni Bosco, in via Sarpi 117.
” Non sappiamo a chi siano stati donati i suoi organi, ma è stato possibile fare i trapianti perché lei era in uno stato di perfetta salute, non fumava e non aveva alcuna malattia ” spiega ancora il fratello. Il suo cuore potrebbe essere stato donato a una donna di 55 anni a Milano. E alla Città della Salute proprio la notte di Natale sono stati effettuati interventi, con la regia del Coordinamento regionale trapianti diretto dal professor Antonio Amoroso, che hanno salvato tre vite. I polmoni sono stati trapiantati poco dopo la mezzanotte con un intervento durato nove ore dall’équipe di Mauro Rinaldi, su una giovane mamma piemontese di 40 anni, affetta da insufficienza respiratoria dovuta ad una rara forma di fibrosi. Il trapianto di fegato, effettuato dall’équipe del professor Renato Romagnoli ha invece salvato un giovane di 24 anni, giocatore di basket di serie B, affetto da neoplasia epatica primitiva multifocale. Un uomo di 40 anni, affetto da una nefrite, è stato trapiantato di rene. L’intervento è stato effettuato dalla chirurga vascolare Romina Pau e dagli urologi Omidreza Sedigh ed Alessandro Greco .