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L’Ue all’Italia: “Meno spesa corrente e più investimenti”

Giu 2, 2021

 

AGI – L’Italia è affetta da “squilibri macroeconomici eccessivi” e dovrebbe “limitare la crescita della spesa corrente finanziata a livello nazionale e aumentare gli investimenti”. È quanto raccomandano i tecnici Ue nel pacchetto economico di primavera presentato oggi dalla Commissione europea.     

Nel dettaglio, la raccomandazione dell’Ue è di utilizzare nel 2022 il Recovery per finanziare investimenti aggiuntivi a sostegno della ripresa, perseguendo nel contempo una politica di bilancio prudente. La ricetta è: preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale e limitare la crescita della spesa corrente finanziata a livello nazionale.

Inoltre, quando le condizioni economiche lo consentiranno, occorrerà perseguire una politica volta a raggiungere posizioni di bilancio prudenti a medio termine e a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine. E allo stesso tempo, potenziare gli investimenti per aumentare il potenziale di crescita.

La Commissione invita quindi il nostro Paese a “prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, sia dal lato delle entrate che delle spese, e alla qualità delle misure di bilancio, per garantire una ripresa sostenibile e inclusiva”.

Aggiungono gli esperti di Bruxelles: “Dare priorità agli investimenti sostenibili e favorevoli alla crescita, in particolare sostenendo la transizione verde e digitale. Dare priorità alle riforme strutturali di bilancio che contribuiranno a fornire finanziamenti per le priorità di politica pubblica e contribuiranno alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche rafforzando la copertura, l’adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti”.

Più in generale, il rapporto della Commissione afferma che il Patto di stabilità tornerà a essere applicata a partire dal 2023, ma si dovrà tener conto della situazione economica dei singoli Stati. 

“La clausola di salvaguardia generale del Patto di stabilità e crescita – si legge – continuerà ad essere applicata nel 2022 e dovrebbe essere disattivata a partire dal 2023”, ma “si continuerà a tener conto delle situazioni specifiche dei Paesi”.

“La clausola di salvaguardia generale – spiega la Commissione – ha consentito agli Stati membri di adottare misure di spesa e di entrate molto consistenti per ridurre al minimo l’impatto economico e sociale della pandemia. Ha anche permesso loro di coordinare le proprie politiche fiscali in modo più flessibile”.

“La decisione di disattivare la clausola generale di salvaguardia va presa nella valutazione complessiva dello stato dell’economia basata su criteri quantitativi, con il livello di attività economica nell’Ue rispetto ai livelli pre-crisi come criterio quantitativo chiave”, continuano i tecnici di Bruxelles.

“Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, l’attività economica pre-crisi (fine 2019) dovrebbe essere raggiunta intorno al quarto trimestre del 2021 nell’Ue nel suo insieme e nel primo trimestre del 2022 nell’eurozona. Sulla base di questa previsione, sussistono le condizioni per la prosecuzione dell’applicazione della clausola generale di salvaguardia nel 2022 e la sua disattivazione a partire dal 2023. Si continuerà a tener conto delle situazioni specifiche del Paese dopo la disattivazione della clausola generale di salvaguardia”, conclude la Commissione.

Il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, si è detto convinto che “la ripresa economica dell’Ue è dietro l’angolo, poiché l’intera attività economica dovrebbe tornare al livello pre-crisi entro quest’anno e, sebbene vi siano ancora divergenze tra i Paesi, ci aspettiamo che tutte le economie degli Stati membri torneranno ai livelli pre-crisi entro la fine del prossimo anno”.

 

 Il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni, a sua volta, ha detto: “Con la clausola di salvaguardia generale ancora in vigore, è logico che oggi non venga presa alcuna decisione di avviare procedure per i deficit eccessivi. Solo nel caso della Romania, già in procedura per i disavanzi eccessivi prima della pandemia, la Commissione ha proposto oggi un percorso di aggiustamento di bilancio aggiornato, con una raccomandazione per correggere il disavanzo eccessivo entro il 2024”, ha spiegato Gentiloni.

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