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Lazio e Keita al bivio, tra un mese la verità

Ott 12, 2016

di Fabrizio Patania

mercoledì 12 ottobre 2016 09:45

ROMA – E’ difficile bloccare Keita ed evitare una cessione dolorosissima, ma non impossibile. La Lazio non ha ancora perso la speranza di riuscire nell’impresa ed entro un mese tornerà alla carica per l’ultimo assalto, come indicano la strategia adottata nelle ultime settimane, consumate attraverso il reintegro in squadra e il tentativo di smussare gli spigoli con lo spogliatoio, ma anche il silenzio sul tema rinnovo da parte dello stesso Keita. Se Lotito si fosse arreso, lo avrebbe ceduto alla fine di agosto, quando avrebbe potuto sfruttare la scia negativa creata dalle bizze del giocatore, che si stava allenando poco e male. All’epoca, per come si era messo di traverso Keita e considerando la posizione contrattuale (due anni alla scadenza e non uno e mezzo come succederà a gennaio), per la società sarebbe stato più facile e remunerativo venderlo. La Lazio ha invece scelto di resistere e non ha cambiato idea un mese dopo, a maggior ragione contando i gol, gli assist e il rendimento del senegalese.

IN SCADENZA – Resta un’impresa complicata il rinnovo perché Keita e il suo agente hanno chiesto più volte la cessione, l’ultima in estate. Ogni giorno che passa si avvicina alla scadenza e tra pochi mesi il talento ispano-senegalese sarà davvero nelle condizioni di mettersi all’asta aspettando l’occasione giusta. Già nell’estate 2015, quando la Lazio si trovava a Shangai per la finale di Supercoppa, Keita chiese a Lotito di essere ceduto. E’ fiero e orgoglioso della maglia che indossa, sa di essere cresciuto e sbocciato a Formello, ma è anche consapevole del proprio talento. Sogna un top club. Si sente da Barcellona o da Real Madrid, da Chelsea o da Manchester City. I suoi mezzi tecnici e fisici lo hanno portato spesso a sottovalutare altri aspetti determinanti nella formazione di un fuoriclasse. Dal punto di vista mentale, però, è fortissimo e lo dimostra la personalità che ha esibito dal primo giorno in cui Bollini lo sganciò con la Primavera e pochi mesi dopo in serie A con Petkovic e con Reja. E’ un predestinato, ecco perché immagina un futuro lontano dalla Lazio. Formello per Keita è un punto di partenza, non di arrivo.

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