Mettere in ordine nella sanità calabrese viene presentato come un’impresa impossibile. La preoccupa?
«Sono sempre stato inviato a lavorare in situazioni complicatissime e ad affrontare sfide complicate. Ringrazio il governo per la fiducia e spero di poterla ripagare. La cosa più importante è consentire a tutti in Calabria di avere assistenza sanitaria».
Si aspettava di essere chiamato a svolgere questo incarico?
«No, ma quando la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, e il premier Conte mi hanno contattato ho subito risposto di sì. Sono un uomo delle istituzioni, ma la mia è anche una scelta di cuore. Voglio fare qualcosa di concreto per i calabresi e la Calabria. È un territorio che ha rivestito un ruolo importante nella mia esperienza professionale».
Funzionario della Mobile durante la seconda guerra di ‘Ndrangheta, poi questore a Reggio Calabria, prefetto a Vibo Valentia. Per lei è l’ennesimo ritorno in Calabria.
«Conosco il territorio nella sua complessità, ho avuto modo di leggerne le dinamiche e lavorarci anche in momenti delicati. A Reggio Calabria sono stato da questore nel periodo buio dello scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Questo nuovo incarico non mi trova impreparato».
In quel periodo scelse di avere un confronto continuo e diretto con la cittadinanza. È un modello che replicherà da commissario alla sanità?
«Bisogna confrontarsi sempre con il territorio, capirne le esigenze e le urgenze. Altrimenti qualsiasi azione diventa inefficace».
Si è già fatto un’idea della situazione che dovrà affrontare?
«È ormai chiaro a tutti che ci sono grossi problemi, ma sono abituato ad andare sul campo, vedere le cose con i miei occhi prima di fare una valutazione. Da lunedì sarò in grado di essere più preciso».
In Calabria, con delega speciale del governo, stanno già operando Gino Strada ed Emergency.
«Non ci conosciamo, ma penso che il nostro sarà un rapporto proficuo. Strada è una persona di grande spessore, estremamente capace. Personalmente lo stimo per quello che fa e che ha fatto in passato e adesso vuole fare del bene al popolo calabrese. Sono certo che andremo d’accordo».
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