AGI – Le indagini dei Carabinieri sulla tragedia famigliare che questa mattina ha sconvolto Alessandria, non potrà che partire dall’analisi della personalità dell’omicida-suicida. Ed è lo stesso Benzi che, in un blog personale che è ancora reperibile sul web, racconta alcuni aspetti della sua vita.
“Sono uno che – dice innanzitutto – nato nel 1956 si è deciso a fare un figlio a cinquant’anni, età in cui qualche mio compagno di scuola diventava nonno. Allora non stupitevi se questo blog, a volte, presenterà dei contenuti stranamente incongrui per il pacato gentiluomo che dovrei e vorrei essere”. E aggiunge con una riflessione che alla luce dei fatti suona tristemente premonitrice: “Sono costretto a pensare tre volte a cio’ che scrivo e che rimarrà per sempre reperibile nei meandri del web”. Non sono rari nei testi pubblicati sul sito i riferimenti alla famiglia ed in particolare al figlio. Anche piccole cose, come quando, il 13 marzo 2012, Benzi scrive “Il padre annuncia l’evento che tutto il pianeta attendeva in preda alle ambasce. Il primo dentino è caduto e aspetta sotto il cuscino che la fatina dei dentini compia il suo dovere”. Parlando di sé, ancora facendo un riferimento al figlio, dice tra l’altro: “Mi piace raccontare. E scrivere. Ho incominciato a farlo seriamente il giorno in cui mio figlio ha compiuto diciotto mesi e all’inizio era la trascrizione delle favole raccontate a lui, poi sono diventate storie per quando fosse stato più grande. Avete presente “Morfologia della fiaba” di Vladimir Propp? Visto che dall’ultima glaciazione si diventa adulti con questo tipo di racconti, il papà voleva contribuire personalmente a dissestare l’equilibrio psichico del pupo. Peccato che i romanzi per ragazzi incominciati pensando a lui avanzino molto lentamente nel mio hard disk accidenti, quanto è complicato scrivere romanzi “per ragazzi” e ben difficilmente saranno pronti prima che il pargolo vada al liceo e, forse, allora, non gli piaceranno nemmeno un po'”.