Un’inchiesta prima passata – e archiviata – dalla procura della Repubblica di Milano e poi arrivata alla Corte dei conti della Lombardia. La compravendita di un immobile a Milano, Palazzo Beretta in Corso Italia, stata oggetto di un’indagine dei magistrati contabili, che contestano a quattro persone il danno erariale. Tra queste c’ anche Massimo Garavaglia, sottosegretario al Mef in quota Lega, all’epoca in cui era assessore al Bilancio della Regione Lombardia, nella giunta guidata da Roberto Maroni.
La vicenda, almeno a oggi, avrebbe finalit incomprensibili, secondo quanto sostenuto dagli stessi inquirenti. L’immobile era di propriet della Asl 1 di Milano (oggi diventata Ats con la riforma sanitaria). Per decisione dell’assessorato al Bilancio, fu venduta nel 2016 a Cassa depositi e prestiti per 25 milioni. Cdp poi vende pochi mesi dopo l’immobile alla societ immobiliare Beni stabili, per 38 milioni. E la stessa Ast, che prima si trovava a lavorare in un immobile di propriet, sar costretta a pagare un affitto nello stesso luogo per 6 milioni all’anno. La Regione dunque, sembrerebbe a prima vista, non fa un buon affare.
La contestazione di danno erariale ai danni di Garavaglia in quanto ha deciso della compravendita senza averne titolo, visto che sarebbe stata di competenza dell’assessorato alla Sanit, che invece non entra nella vicenda. Inoltre si trova in conflitto di interesse in quanto sedeva anche nel cda di Cassa depositi e prestiti (in sostanza: sempre lui che vende e che acquista, dicono gli inquirenti). Danno erariale contestato anche all’ex dg di Infrastrutture lombarde Guido Bonomelli, all’ex dg di Ast Milano Maurizio Locatelli e all’ex dg del Welfare in Lombardia, Walter Bergamaschi.
I motivi del danno riguardano la differenza tra il prezzo fissato prima dalla Ats e poi da Cdp (da 25 a 38 milioni) e l’affitto che poi la struttura sanitaria deve pagare.
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