AGI – L’autorità olandese per la protezione dei dati (Dpa) ha multato mercoledì Uber di 10 milioni di euro per violazione delle norme sulla privacy relative ai dati personali dei suoi conducenti. La Dpa ha ritenuto che Uber non avesse specificato nei suoi termini e condizioni per quanto tempo avrebbe conservato i dati personali dei suoi autisti, nè come avrebbe protetto i dati quando li avrebbe inviati a entità in paesi, da lei non nominati, al di fuori dello Spazio economico europeo (See).
Uber ha inoltre ostacolato gli sforzi dei suoi autisti di esercitare il loro diritto alla privacy rendendo inutilmente complicate le richieste di accesso ai dati personali, ha aggiunto l’autorità. Il design dell’app per gli autisti ha complicato il processo a causa del posizionamento del modulo all’interno dei vari menu e il metodo di Uber di archiviare queste informazioni in un file mancava di chiarezza, rendendo difficile l’interpretazione dei risultati.
“Ciò dimostra che Uber ha messo in atto ogni sorta di ostacoli che impediscono ai conducenti di esercitare il loro diritto alla privacy”, ha affermato in una nota Aleid Wolfsen, presidente della Dpa. La multa è stata imposta dopo che piu’ di 170 conducenti francesi hanno presentato denuncia a un’organizzazione francese per i diritti umani, che ha presentato un reclamo all’autorità francese per la protezione dei dati. Tuttavia, poichè Uber ha la sua sede europea nei Paesi Bassi, la richiesta è stata inoltrata alla Dpa.