venerdì 28 ottobre 2016 09:44
MILANO – Non solo l’ampia matrice italiana, tra i segreti del Milan targato Montella c’è anche uno spagnolo. Si chiama Suso e, come spesso capita, l’importanza di un giocatore la si comprende appieno quando non è in campo. E’ puntualmente accaduto martedì a Marassi. Contro il Genoa il Diavolo ha trovato enorme fatica a sviluppare il suo gioco, come se sulla corsia destra certi meccanismi ormai oliati non funzionassero a dovere. Rispetto alla sfida con la Juventus, il tecnico rossonero aveva sostituito soltanto due giocatori, guarda caso i due padroni di quella fascia, Abate e appunto Suso. E i rispettivi sostituti, Poli e Honda, sono stati tra gli elementi in maggiore difficoltà. Il segnale è stato tanto indicativo quanto preciso. Lo spagnolo è il perfetto complemento per il tridente che ha Bacca e Niang come altre frecce. Ha la qualità per il palleggio e il possesso palla che chiede Montella, ma soprattutto ha lo spunto in velocità e la capacità di accentrarsi e andare al tiro che lo rendono un termine efficace della manovra. Honda, come si è notato l’altra sera, non è in grado di fare lo stesso, per lo meno non con la stessa rapidità. In sostanza, con Niang a sinistra, Suso non ha un vero alter-ego.
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