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Lo smartphone che volle farsi reflex

Ago 12, 2022

AGI – Alla fine ognuno trova il proprio spazio. Quando vivo è sbarcata in Europa sembrava avesse le idee poco chiare su cosa diventare da grande. Nei pochi mesi che sono passati, la casa cinese ha trovato una sua identità, soprattutto quando si parla di flagship, e ha deciso di puntare pesante su un settore in cui la concorrenza è particolarmente dura: il comparto fotografico degli smartphone.

Ad aprile con il V23, vivo aveva dimostrato di poter mettere a disposizione dei clienti una fotocamera di alta qualità a un prezzo più che accessibile. Ora, con l’ultimo nato della serie X – i top di gamma dell’azienda – si spinge oltre e innova sul fronte delle prestazioni che più premono all’utente: la velocità di accesso, quella di ricarica e la capacità di mantenere bassa la temperatura dello smartphone in momenti di utilizzo estremo.

Ma, soprattutto, consolida la collaborazione con Zeiss, andando più in profondità nel solco tracciato da altri colossi della telefonia e marchi storici della fotografia (Huawei con Leica, OnePlus e poi Oppo con Hasselblad). Abbiamo parlato dei piani di vivo con Lindoro Ettore Patriarca direttore marketing e retail dell’azienda.

Concentrarsi sul comparto fotografico è una costante dei marchi cinesi. Perché non si cercano altri spazi di innovazione?

La fotocamera rimane per vivo un elemento importante nello sviluppo degli smartphone. In base a un’analisi Canalys, la domanda globale per una configurazione della fotocamera avanzata è in aumento nel 2022 rispetto al 2020. Soprattutto in Europa, nel 2022 la domanda di smartphone con quattro fotocamere è circa il 20% maggiore rispetto al 2020. Questo dato rappresenta una chiara indicazione di quanto in Europa sia importante nella scelta dello smartphone un comparto fotografico avanzato.

Tuttavia, oltre al comparto fotografico, vivo X80 Pro integra importanti innovazioni, alcune uniche sul mercato, che non riguardano solo il comparto fotografico ma che agevolano l’esperienza utente.

Ad esempio il lettore di impronte digitali ultrasonico 3D è il più ampio lettore di impronte digitali con tecnologica a ultrasuoni integrato in uno smartphone che garantisce un processo di registrazione delle impronte incredibilmente veloce. In generale, la tradizionale scansione ottica delle impronte digitali a punto singolo in-display richiede 15-20 tocchi. Una volta registrata l’impronta digitale, vivo X80 Pro offre uno degli sblocchi più veloci nel settore mobile, in soli 0,2 secondi. Grazie all’area di riconoscimento 11,1 volte più grande rispetto ai tradizionali lettori di impronte digitali in-display, l’esperienza complessiva di sblocco risulta notevolmente migliorata.

Il sistema di raffreddamento a camera a vapore copre un’area estesa così da mantenere inalterate le funzionalità quando si utilizzano giochi o si registrano video. Il sistema di Flashcharge da 80W per caricare fino al 60% in 15 minuti e in Wireless 50W fino al 50% in 23 min.

La collaborazione con Zeiss per la prima volta non riguarda solo il software, ma l’hardware. In cosa consiste?

Le innovazioni progettate dal vivo ZEISS Imaging Lab sono il risultato dell’esperienza ZEISS nel campo dell’ottica e dell’optoelettronica e dalla conoscenza di vivo dei sistemi di ingegnerizzazione, smartphone computing e intelligenza artificiale.

Il lavoro degli ingegneri all’interno del vivo ZEISS Imaging Lab è quotidiano e continuo. ZEISS supporta vivo nella ricerca della migliore qualità fotografica dei prodotti della serie X co-ingegnerizzati con ZEISS. La collaborazione vivo ZEISS non riguarda solo la “certificazione/controllo” da parte di ZEISS delle tecnologie progettate da vivo ma parte già dalla fase di sviluppo. Ad ogni sviluppo di prodotto vengono stabiliti fin dall’inizio nuovi standard: vivo e ZEISS decidono insieme gli obiettivi di qualità e definiscono il progetto ottico attraverso complessi processi di simulazione con l’obiettivo comune di garantire sempre prestazioni eccezionali.

E in sostanza?

La valutazione delle prestazioni delle lenti include anche le misurazioni MTF per ridurre la distorsione, l’ombreggiatura e le aberrazioni cromatiche. Il processo comprende anche rigorosi test condotti all’interno dello ZEISS Imaging Lab per soddisfare i rigorosi standard stabiliti da entrambe le aziende e per garantire risultati sempre eccezionali, ogni nuovo smartphone vivo deve eccellere in più di 20 diversi parametri di Imaging Quality: vengono infatti testati più di 150 moduli differenti di fotocamere e vengono effettuati oltre 5.000 scatti di test.

L’impareggiabile reputazione delle lenti ZEISS si fonda su oltre un secolo di innovazioni nell’ambito dell’ottica, progettate per gestire al meglio sfide come bagliori, riflessi, aberrazioni cromatiche e distorsioni del colore. Grazie a questa partnership, queste tecniche avanzate vengono oggi utilizzate per lo sviluppo delle fotocamere dei dispositivi della serie X di vivo. Questo comporta, ad esempio, l’utilizzo del “digital twin” – una tecnica sviluppata da ZEISS per progettare obiettivi fotografici e cinematografici di fascia alta – per la creazione e la prototipazione di nuove lenti. La progettazione delle nuove lenti avviene infatti attraverso la creazione di un modello virtuale sul quale si possono simulare e testare con precisione le prestazioni delle lenti, garantendo così che il sistema di fotocamere possa passare rapidamente alla fase di prototipazione e a quelle di perfezionamento. Il risultato sono immagini con migliore risoluzione, contrasto e meno riflessi e artefatti, il tutto scattato con lo smartphone. 

Quanto c’è di hardware in questa collaborazione?

Abbiamo integrato le tecnologie professionali nelle fotocamere dello smartphone. Per realizzare scatti di alta qualità anche i fattori microscopici possono fare una grande differenza. Ne è un esempio il T*Coating certificato ZEISS: una soluzione avanzata con una nanostruttura più di cento volte più piccola di un granello di sabbia che rende la superficie vetrata delle lenti praticamente invisibile e viene normalmente utilizzata sugli obiettivi professionali per ridurre i riflessi e ottenere maggiore nitidezza, contrasto e qualità. Ad oggi, vivo, dopo aver ottenuto la certificazione ZEISS, è riuscita a integrare il T*Coating nelle fotocamere dei propri smartphone di fascia alta.

Tra gli obiettivi della collaborazione vivo ZEISS c’è anche quello di portare la fotografia classica sullo smartphone. vivo e ZEISS hanno lavorato insieme per portare il tratto inconfondibile dei classici obiettivi ZEISS nello smartphone e creare – attraverso tecniche computazionali avanzate – i caratteristici effetti “bokeh” a profondità di campo ridotta degli obiettivi professionali. Abbiamo messo insieme l’esperienza degli ingegneri vivo e il know-how ottico di ZEISS per individuare le modalità per replicare con precisione l’aspetto dei leggendari obiettivi per ritratti ZEISS sui migliori dispositivi vivo.

Ha senso spingere così tanto sul comparto fotografico se la maggior parte degli utenti poi usa le immagini su social che ne comprimono la qualità? Sembra quasi che vivo cerchi di costruire un segmento di clienti più interessato alla fotografia che a qualunque altro aspetto, ma esiste davvero questo pubblico?

Negli ultimi anni le abitudini degli utenti di smartphone sono cambiate e in generale è sempre più evidente che le persone utilizzano la fotocamera dello smartphone non solo per scattare foto ma sempre più per video e immagini animate. Basti pensare dal 2018 al 2021 il numero degli utenti di TikTok è passato da 21M nel 2018 a 158M nel 2021. In quanto produttori di smartphone, non possiamo ignorare nuovi trend ma quello che possiamo fare è sicuramente migliorare la resa e introdurre sempre nuove modalità di scatto, di registrazione video e non solo.

La line up vivo in Italia è però composta da 3 segmenti principali: la serie X ha come focus principale il comparto fotografico posteriore, la serie V il comparto fotografico frontale mentre la serie Y è composta da diversi smartphone pensati per chi cerca il miglior equilibrio tra prezzo-prestazioni e che utilizza lo smartphone soprattutto nella modalità “entertainment” per giocare, vedere film o video. Quindi è vero che c’è un importante focus sulle fotocamere ma a livello di segmenti siamo in grado di rispondere a tutte le tipologie di utenti e alle diverse esigenze.

Vivo è uno dei pochissimi marchi che non ha ancora creato un ecosistema: è uno dei prossimi passi in programma?

Considerato che siamo un nuovo brand in Europa al momento focalizziamo il nostro business in Europa sugli smartphone. Stiamo lavorando sulla brand awareness e su una acquisizione sempre maggiore della fiducia dei nostri clienti. Una volta consolidati questi aspetti valuteremo di introdurre nuovi device parte dell’ecosistema. La filosofia di vivo si basa su una crescita sana e sostenibile e questo approccio viene utilizzato anche nella scelta dei prodotti da lanciare nel mercato europeo. Il nostro obiettivo non è quello di portare in Europa continuamente nuovi prodotti ma lanciare quelli che davvero integrano un’innovazione significativa che l’utente riesce a percepire e comprendere. Non è una questione di numeriche ma più di portare valore e innovazione in un mercato già affollato.

Al di là del comparto fotografico, nell’esperienza mobile cosa deve essere generalmente migliorato?

Sicuramente le performance, la user-experience e il design. L’utilizzo dello smartphone sempre più diversificato da parte degli utenti che passano da videochiamate e pagamenti online all’utilizzo di piattaforme di streaming per vedere film o giocare online mette lo smartphone “sotto stress”. La sfida è proprio quella di lavorare sulle performance attraverso l’ottimizzazione della batteria, del processore e del software per garantire un utilizzo dello smartphone continuativo viste le diverse necessità.

Il design del prodotto è un’altra area di innovazione alla quale vivo, ma anche altri brand di smartphone, stanno continuando a lavorare e a migliorarsi. Ad aprile in Cina vivo ha lanciato il primo pieghevole del brand X Fold che integra molte innovazioni che poi state mutuate anche in X80 Pro, presentato a giugno, e che rappresenta già un grande passo in avanti per il segmento degli smartphone pieghevoli.

La sfida più grande è poi quella di integrare “fisicamente” tutte queste nuove tecnologie e innovazioni mantenendo lo smartphone leggero, performante e maneggevole per facilitare l’esperienza utente sempre più informato e attento in fase di scelta del device.

Come sta andando il marchio in Italia e in Europa? Avete fatto ‘aggiustamenti’ in termini di target?

Come anticipato, vivo è un’azienda in Europa vuole crescere in maniera costante ma in modo sano per essere sostenibile nel tempo e siamo contenti che i nostri prodotti, anche in Europa, stiano incontrando l’interesse e l’apprezzamento degli utenti. Proprio a giugno 2022, abbiamo annunciato l’apertura di 11 nuovi mercati europei nel 2022: negli ultimi sei mesi abbiamo ampliato la nostra presenza in Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Grecia, Montenegro, Macedonia del Nord, Portogallo, Slovacchia e Slovenia ed entro fine anno si aggiungeranno anche i Paesi Bassi. In totale, vivo arriverà quindi a operare in 21 paesi in Europa. Questi ultimi si vanno infatti ad aggiungere ai 10 mercati già attivi con l’Italia che è stata tra i paesi apripista ad ottobre 2020. X80 Pro è stato proprio il primo lancio di prodotto che ha visto coinvolti anche tutti i nuovi mercati, a dimostrazione di quanto l’Europa sia un paese fondamentale per lo sviluppo del brand nel mondo.

Per quanto riguarda il target, il cliente di X80 Pro ma anche di vivo in generale è una persona informata che è alla ricerca di uno smartphone altamente performante ma che integra delle innovazioni. È l’appassionato di fotografia che all’occorrenza si vuole cimentare nelle numerose opzioni e modalità video e foto di X80 Pro e che riconosce la straordinaria qualità e l’esperienza ZEISS.

Se vogliamo prendere ad esempio il settore dell’auto, non solo i piloti comprano macchine performanti ma anche gli appassionati che, all’occorrenza, possono divertirsi e sfruttarne le performance.

In generale, il cliente vivo non è colui che è alla ricerca del primo prezzo ma è più una persona che se prima acquistava un prodotto sotto i 200 euro, riconoscendo il valore costruttivo, di prestazioni e qualitativo dei prodotti vivo, decide di passare a una fascia più alta.

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