• 27 Novembre 2024 3:45

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L’Italia guida il fronte contro Euro 7 e auto elettriche

Mar 14, 2023

Come abbiamo visto nelle scorse ore, ieri si è tenuto l’incontro tra i Paesi cosiddetti scettici dell’UE, per decidere che cosa ne sarà delle nuove normative Euro 7 sulle emissioni auto inquinanti proposte dall’Europa, e non solo. Uno dei temi di discussione era nuovamente lo stop alla vendita di veicoli a benzina e diesel.

Al vertice era prevista la presenza di 12 Ministri dei Trasporti, per esprimere il parere in nome del Paese rappresentato. In realtà se ne sono presentati solo otto, ma il risultato è stato comunque lo stesso, anzi, ancora più schiacciante.

Netta contrarierà alla normativa

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano, presente all’incontro, ci ha riportato una situazione di netta contrarietà alle normative Euro 7.

Le nuove regole antinquinamento dovrebbero entrare in vigore a partire dal 1° luglio 2025 per auto e veicoli commerciali leggeri e dal 1° luglio 2027 per i veicoli pesanti venduti all’interno dell’Unione Europea. Eppure i Paesi membri non sembrano essere d’accordo, anzi.

All’incontro erano presenti i ministri di Italia, Repubblica Ceca, Germania e Polonia, e hanno partecipato in videocollegamento i ministri di Slovacchia, Romania, Portogallo e Ungheria. Martin Kupka, ministro dei Trasporti della Repubblica Ceca, che ha indetto la riunione, ha spiegato: “È stato un primo incontro contro gli standard Euro 7 che riteniamo irrealistici e che vorremmo poter modificare nei prossimi mesi. Lo riteniamo anche dannoso per l’ambiente, perché con l’aumento dei costi delle auto non favorirà l’aggiornamento delle flotte. Meno persone potranno permettersi di cambiare auto”.

Nelle prossime settimane ci aspettiamo una contrapposizione sempre più forte alle regole Euro 7. Sembra infatti che i partecipanti alla riunione abbiano espresso una forte rabbia nei confronti della Commissione, che ha deciso di non presentarsi al meeting di Strasburgo.

L’opinione sullo stop ai veicoli termici nel 2035

Dana Spinant, portavoce della Commissione UE, in mattinata si era espressa anche sullo stop alla vendita di auto a benzina e diesel, altro argomento spinoso e discusso: “Siamo pronti a dare chiarimenti alle preoccupazioni espresse dai Paesi membri, con i quali siamo impegnati in una collaborazione stretta e costruttiva per trovare la soluzione. È prematuro esprimersi sull’esito delle trattative e sulle opzioni che Bruxelles può mettere sul tavolo”.

Come ben sappiamo, ne abbiamo parlato parecchio nei giorni scorsi, l’atto finale del procedimento doveva essere solo una formalità, e invece il voto finale è stato addirittura rimosso dall’ordine del giorno del Consiglio Europeo del 7 marzo. Polonia e Bulgaria si sono astenute, a titolo di dissenso, l’Italia ha espresso la sua contrarietà e la Germania ha chiesto espressamente una deroga per poter continuare a vendere veicoli con motore a combustione anche oltre il 2035, alimentati con e-fuels.

L’affossamento di questa misura, che per la Commissione era decisamente importante, ha portato a conseguenze e dichiarazioni anche paradossali. Il commissario UE all’Industria, Thierry Breton, sottolinea: “A oggi nessuna decisione è stata ancora presa sullo stop ai motori termici nel 2035. Lo dico ai costruttori: aspettate che la democrazia europea abbia completato il suo percorso. Le Case automobilistiche dovrebbero mantenere entrambi i motori – termici ed elettrici – finché la decisione non sarà finalizzata nelle prossime settimane”. Che ne sarà quindi del futuro della mobilità nell’Unione Europea? Lo scopriremo.

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