AGI – Il successo dell’operaione dell’Europol con l’arresto di 150 persone per traffico di beni illegali nel dark web è “ottima” ma solo “una goccia nel mare” di quello che avviene nel lato più nascosto di internet, un fenomeno che riguarda da vicino l’Italia, “il paese più colpito dal commercio illegale di dati e credenziali in Europa”. E’ quanto afferma Pierguido Iezzi, amminstratore delegato di Swscan, società di cybersecurity. “Il Dark web si è trasformato in un e-commerce criminale sempre più facilmente accessibile a tutti, attirando una crescita esponenziale di nuovi utenti disponibili a queste transazioni illegali”, ragiona Iezzi.
“Questo ha portato sia a una doverosa attenzione da parte delle autorità, sia a una presenza sempre maggiore di criminali che fanno uso di questo mercato nero, fortunatamente meno abili e capaci dal punto di vista digitale”.
“La notizia del successo dell’operazione portata avanti dall’Europol è sicuramente ottima ma è una goccia nel mare nel mercato del Dark web”. Swascan (Tinexta Cyber) ha evidenziato con una propria ricerca come la nazione più colpita dal commercio illegale di dati e credenziali in Europa (e la seconda a livello globale) sia proprio l’Italia.
Che questi arresti siano avvenuti anche in Italia “non deve sorprendere”, perchè “solo poche settimane fa un gruppo di ‘Money mule’ collegato al riciclaggio era stato arrestato a Genova”. L’universo del cyber crime dovrebbe interessare doppiamente l’Italia perchè da un lato è qui spesso vengono arrestati “i trafficanti”, ma dall’altro l’Italia “è anche bersaglio principe di traffici di dati e credenziali rubate, oltre ad essere sempre più colpita da Cyber attacchi”.
Ed è “proprio analizzando Genesis, uno dei marketplace più popolari per il traffico di botnet, reti di computer infetti utilizzati per sottrarre dati sensibili”, conclude Iezzi, “che Swascan ha identificato come l’Italia sia la nazione più colpita in Europa e la seconda a livello globale”.