Il Governo irlandese vuole attrarre da tutta Europa, Italia compresa, esperti professionisti del settore high-tech, fornendogli motivazioni per lavorare e vivere in Irlanda, in modo da rispondere alla crescente domanda di talenti altamente qualificati. Il nostro paese sembra essere tra quelli privilegiati nella selezione.
In collaborazione con l’industria tecnologica irlandese e con un investimento di 1,9 milioni di euro in tre anni, ha quindi realizzato Tech/Life Ireland, un’iniziativa di marketing internazionale con un sito Web dedicato. Sfrutta i canali social e digital per mostrare l’ineguagliabile stile di vita, l’ambiente high-tech e le opportunità di lavoro disponibili in Irlanda.
L’industria tecnologica svolge infatti un ruolo molto importante per l’economia irlandese, fornendo lavoro a circa 80000 persone in ambito ICT. La domanda per ruoli altamente specializzati anche in altri ambiti è sempre crescente, come dimostra uno studio del 2013 reperibile qui.
Al momento in Irlanda nella top 5 dei profili richiesti (programmatori) ce ne sono 1047 per Java, 610 per Python, 576 per .net, 321 per C++ e 272 per PHP.
La cosa particolarmente interessante per noi è però che l’Italia è stata identificata come mercato di riferimento sulla base di analisi dettagliate che includono valutazioni sulla fuga di talenti verso l’Irlanda, attività di ricerca in Italia e colloqui con recruiter professionisti dell’industria irlandese.
Per sviluppare l’iniziativa dunque tra le altre cose sono stati intervistati alcuni professionisti europei che si sono trasferiti in Irlanda. Tra questi c’è Fabio Parente, il cui video trovate in questa pagina e che spiega così la sua scelta lavorativa e di vita: “In Irlanda ci sono molte più opportunità di lavoro in questo ambito rispetto all’Italia. Ho potuto scegliere il posto che preferivo, invece di accettare solo ciò che era disponibile in Italia”.
“L’equilibrio tra vita lavorativa e privata è migliore qui, grazie a una maggiore flessibilità, una forte cultura professionale e uno stipendio più alto di quanto avrei avuto nel mio paese. Gli irlandesi sono molto socievoli e affrontano la vita in maniera semplice. Ho molti amici del posto qui, ma ho creato dei buoni legami anche con persone di altre nazionalità, tra cui italiani”.