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L’Iran risponde agli Usa, tonfo delle Borse asiatiche. Schizzano oro e petrolio

Gen 8, 2020

MILANO – Ore 8.50. La risposta di Teheran all’attacco militare americano che ha portato all’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani surriscalda nuovamente il mercato dopo una giornata di sostanziale tregua. Ancora una volta l’impatto più forte è su oro e petrolio. Il primo, bene rifugio per gli investitori e quindi oggetto di acquisti nei momenti di tensione finanziaria, sfonda per la prima volta da sette anni il muro dei 1600 dollari l’oncia e rivede i massimi da marzo 2013 salvo poi recuperare lievemente.

LE QUOTAZIONI DELL’ORO IN TEMPO REALE

Spinta analoga per il petrolio, che ritrova i livelli di metà 2018 e poi arretra leggermente. I future sul Wti superano i 65 dollari al barile e poi si posizionano in mattinata sopra quota 63, quelli sul Brent superano abbondantemente i 70 dollari e poi calano in zona 69 dollari.

LE QUOTAZIONI DEL PETROLIO WTI IN TEMPO REALE

Forti ripercussioni anche sul mercato azionario. Tutti in negativo i listini asiatici, dove Tokyo siferma a -1,57% e con ribassi tra uno e due punti percentuali per gli altri principali indici di riferimento. Medesimo orientamento anche per i futures delle Borse europee che si avviano verso una partenza in deciso affanno.

Sul fronte delle valute tornano gli acquisti anche su un altro “porto franco” per gli investitori, lo yen. La moneta nipponica si rafforza nuovamente sul dollaro e scende a 108,3 mentre al cambio con l’euro vale 120,80. Stabile invece il cambio euro/dollaro, a quota 1,1154 non lontano dalle quotazioni di ieri.

Poco mosso lo spread: il differenziale si attesta a 166 punti, in linea con la chiusura di ieri con il rendimento del Btp che si colloca all’1,37%.

Tra i dati macroeconomici, ennesimo segnal negativo dall’industria tedesca. A novembre gli ordini sono calati dell’1,3% su base mensile, dopo la contrazione dello 0,2% di ottobre, e ben lontano dal +0,15% atteso dagli analisti. Su base annua la flessione è invece del 6,5%.

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