AGI – “Ve lo dico in francese, mi avete rotto…con cose del tipo ah ma fa i video su tik tok con delle canzoni oscene è normale che poi le succede questo”. Lo scrive in una ‘storia’ su Instagram la ragazza stuprata da un gruppo di giovanissimi a Palermo, reagendo per la prima volta pubblicamente a insinuazioni sui social. “…Me ne dovrei fregare ma non lo dico per me”, aggiunge, “più che altro se andate a scrivere cose del genere a ragazze a cui succedono cose come me e fanno post come me potrebbero ammazzarsi. Sapete che significa suicidio'”.
“Io – conclude la ‘storia’ in cui definisce “animali” i responsabili dello stupro e chi insinua – rimango me stessa e manco se mi pagate cambio, perciò chiudetevi la boccuccia e continuate a guardarvi le altre tiktoker che si aprono le gambe nei video commentandoli col cuoricino piuttosto che giudicare una ragazza stuprata”.
Intanto le autorità hanno deciso di imprimere una stretta stordinaria, coordinata dalla polizia, nelle vie della movida di Palermo, scenario dello stupro. I controlli, effettuati da Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale e Vigili del Fuoco, hanno portato al monitoraggio di 181 persone, di cui 36 con precedenti di polizia; 10 veicoli; tre esercizi pubblici. La Polizia Municipale ha sequestrato un noto locale perché provo di autorizzazione sanitaria e di quella per la somministrazione di alcool.