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L’intesa Usa-Cina sul commercio non basta al mercato, Borse in calo

Ott 14, 2019

MILANO – Ore 10.50. L’intesa sul fronte commerciale annunciata venerdì sera tra Stati Uniti e Cina sostiene parzialmente le Borse in avvio si settimana. Washington ha sospeso l’aumento che sarebbe dovuto scattare martedì su 250 miliardi di merci cinesi importate negli Usa e allo stesso tempo la Cina ha incrementato la quota di prodotti agricoli che si impegna ad importare nel proprio Paese, ma gli investitori guardano all’accordo più come a una tregua che come a una reale pace tra i due Paesi.

Rialzi si sono registrati suprattutto sulla sponda asiatica, dove Tokyo è rimasta invece chiusa per festvità e gli indici di Shanghai e Shenzhen Composite che sono saliti fino a +1,4%. L’Europa parte invece più cauta: Milano cede lo 0,37%, Londra cede lo 0,21%, Francoforte lo 0,4% e Parigi lo 0,47%. A Piazza Affari spicca il maxi rialzo di Gedi, sospeso dopo un rialzo di oltre dieci punti, all’indomani dell’offerta avanzata da Carlo De Benedetti per rilevare da Cir il 29,9% di azioni del gruppo. Offerta però respinta già da Cir.

Tra le valute, l’euro apre sopra 1,10 dollari e lo yen scende ai minimi da 2 mesi e mezzo sul biglietto verde. La moneta europea passa di mano a 1,1031 dollari e 119,48 yen. La sterlina è in forte ribasso a 1,2567 dollari, per il mancato accordo sulla Brexit durante il weekend. “L’accordo sulla Brexit può essere fatto, ma rimane ancora del lavoro da fare e ci sono questioni complicate” da risolvere, ha commentato il ministro degli Esteri irlandese, Simon Coveney, al termine di una riunione con Londra e Bruxelles.

In lieve calo lo spread, a 137 punti con il rendimento del titolo decennale allo 0,9% nel giorno in cui si riunisce il cdm che dovrebbe esaminare per la prima volta la Legge di Bilancio, approvando il Draft Budgetary Plan, il documento che “sintetizza” la Manovra e che viene invato ogni anno a Bruxelles entro il 15 ottobre.

In calo il prezzo del petrolio. Sul mercati asiatici i future sul Light crude Wti cedono di 35 cent a 54,35 dollari e quelli sul Brent arretra di 38 cent a 60,13 dollari.

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