• 26 Novembre 2024 9:45

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L’Inter-Juve di Boninsegna, tiferò per i nerazzurri

Mar 18, 2023

AGI – “Io sono nato interista anche se i tre anni alla Juve sono stati indimenticabili con 2 scudetti, la Coppa italia e la Coppa Uefa. Ma il cuore resta nerazzurro, spero vinca l’Inter”: Roberto Boninsegna parte con una professione di fede nella sua intervista all’AGI in vista del derby d’Italia di domenica sera.  

Per il doppio ex Bonimba, soprannome coniato da Gianni Brera, “l’Inter oggi è una delle squadre più in forma della Serie A, l’obbiettivo è arrivare secondi, subito dietro un Napoli così avanti e che vincerà meritatamente lo scudetto. L’anno scorso Inzaghi ha regalato il tricolore al Milan”.

Nel passato del 79enne ex bomber mantovano ci sono ben sette stagioni, uno scudetto e 113 reti in nerazzurro contro i 22 gol in tre stagioni in bianconero. La Juve “è ancora in attesa in merito al ricorso” contro la sentenza sulle plusvalenze, e la relativa penalizzazione di 15 punti, che verrà discusso il prossimo 19 aprile, ha osservato Boninsegna, “se dovesse essere accolto, tutto può ancora essere rimesso in discussione, e a quel punto la Juve può concorrere ai primi quattro posti, perché la corsa è molto aperta”. 

Da ex attaccante, Boninsegna chi avrebbe temuto di più in difesa tra Bremer e Skriniar? “Dopo aver sfidato Morini, non avevo più paura di nessuno”, ha raccontato citando il suo marcatore più ostico nelle sfide contro la Juve. Lui era mio grande amico/nemico, ci ‘odiavamo’, poi abbiamo giocato insieme e per entrambi è stata una liberazione”. 

Marcare Boninsegna non era facile: p​​​​ur non essendo particolarmente alto, era potente, esplosivo nelle gambe rocciose e un tiro al fulmicotone. Coraggio, grinta e la notevole elevazione gli permettevano di essere spesso micidiale anche di testa e in acrobazia. 

Del suo passato, Bonimba ricorda la sua prima sfida contro l’Inter in maglia bianconera dopo che il presidente Fraizzoli scelse di venderlo alla grande rivale in uno scambio con Pietro Anastasi: “Nel ’76-’77 feci due gol, e intanto pensavo ‘così imparano a darmi via'”, ha ricordato. “Fu la mia rivincita, io non ci volevo andare alla Juve”.

“Come è andata con i tifosi? Me li sono portati dietro, facevo gol e ho fatto dimenticare Anastasi, poi due scudetti. Purtroppo non siamo andati avanti in Coppa dei Campioni, a Bruges e a Glasgow è stato fatto qualche errore, per esempio io non rientravo nelle formazioni…”, ha ironizzato. 

Infine un accenno al sorteggio di Champions: “All’Inter “forse è capitata la meno forte tra tutte, ma è comunque un’ottima squadra da non sottovalutare. Se me la devo giocare, dico x1 per l’Inter”. “Sono contento che ci sarà certamente una italiana in semifinale”, ha concluso l’ex bandiera nerazzurra, “il Napoli è comunque la più in forma, ma i complimenti sono rivolti a tutte le squadre italiane, arrivate tre le prime otto migliori d’Europa!. “Tra Milan e Napoli, che vinca il migliore, eviterei un derby tra le milanesi, ma se ci fosse, ovviamente tiferò Inter”. 

AGI – “Io sono nato interista anche se i tre anni alla Juve sono stati indimenticabili con 2 scudetti, la Coppa italia e la Coppa Uefa. Ma il cuore resta nerazzurro, spero vinca l’Inter”: Roberto Boninsegna parte con una professione di fede nella sua intervista all’AGI in vista del derby d’Italia di domenica sera.  
Per il doppio ex Bonimba, soprannome coniato da Gianni Brera, “l’Inter oggi è una delle squadre più in forma della Serie A, l’obbiettivo è arrivare secondi, subito dietro un Napoli così avanti e che vincerà meritatamente lo scudetto. L’anno scorso Inzaghi ha regalato il tricolore al Milan”.
Nel passato del 79enne ex bomber mantovano ci sono ben sette stagioni, uno scudetto e 113 reti in nerazzurro contro i 22 gol in tre stagioni in bianconero. La Juve “è ancora in attesa in merito al ricorso” contro la sentenza sulle plusvalenze, e la relativa penalizzazione di 15 punti, che verrà discusso il prossimo 19 aprile, ha osservato Boninsegna, “se dovesse essere accolto, tutto può ancora essere rimesso in discussione, e a quel punto la Juve può concorrere ai primi quattro posti, perché la corsa è molto aperta”. 
Da ex attaccante, Boninsegna chi avrebbe temuto di più in difesa tra Bremer e Skriniar? “Dopo aver sfidato Morini, non avevo più paura di nessuno”, ha raccontato citando il suo marcatore più ostico nelle sfide contro la Juve. Lui era mio grande amico/nemico, ci ‘odiavamo’, poi abbiamo giocato insieme e per entrambi è stata una liberazione”. 
Marcare Boninsegna non era facile: p​​​​ur non essendo particolarmente alto, era potente, esplosivo nelle gambe rocciose e un tiro al fulmicotone. Coraggio, grinta e la notevole elevazione gli permettevano di essere spesso micidiale anche di testa e in acrobazia. 
Del suo passato, Bonimba ricorda la sua prima sfida contro l’Inter in maglia bianconera dopo che il presidente Fraizzoli scelse di venderlo alla grande rivale in uno scambio con Pietro Anastasi: “Nel ’76-’77 feci due gol, e intanto pensavo ‘così imparano a darmi via'”, ha ricordato. “Fu la mia rivincita, io non ci volevo andare alla Juve”.
“Come è andata con i tifosi? Me li sono portati dietro, facevo gol e ho fatto dimenticare Anastasi, poi due scudetti. Purtroppo non siamo andati avanti in Coppa dei Campioni, a Bruges e a Glasgow è stato fatto qualche errore, per esempio io non rientravo nelle formazioni…”, ha ironizzato. 
Infine un accenno al sorteggio di Champions: “All’Inter “forse è capitata la meno forte tra tutte, ma è comunque un’ottima squadra da non sottovalutare. Se me la devo giocare, dico x1 per l’Inter”. “Sono contento che ci sarà certamente una italiana in semifinale”, ha concluso l’ex bandiera nerazzurra, “il Napoli è comunque la più in forma, ma i complimenti sono rivolti a tutte le squadre italiane, arrivate tre le prime otto migliori d’Europa!. “Tra Milan e Napoli, che vinca il migliore, eviterei un derby tra le milanesi, ma se ci fosse, ovviamente tiferò Inter”. 

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