L’intelligenza di Ricciardo l’unico raggio di sole per l’Italia della Formula 1 dopo che il “ragazzino” ha messo fuori gioco entrambe le Ferrari in un sol colpo alla prima curva, pregiudicandone una performance che poteva essere ben diversa alla luce di qualifiche pi che discrete. Con l’aggravante che a fine gara si dichiara vittima, forte della mancata penalizzazione. Un “banale incidente di gara” secondo i giudici, che tuttavia poteva e doveva essere evitato. E che ha agevolato pi del dovuto la facile vittoria di Rosberg, primo sin dalla partenza e incontrastato in tutta la gara. Verstappen protagonista negativo, insomma, graziato ancora una volta a discapito della tanto ricercata sicurezza: niente sanzioni ma una gara rovinata per s e per i due ex campioni del mondo in rosso che speravano certamente in un miglior rientro dalle ferie.
Un via libero dei giudici che fa male, perch se Verstappen ci ha rimesso l’alettone e il fondo, Raikkonen nel contatto alla prima curva, quando si trovato il diciottenne olandese all’interno con le ruote sul cordolo e troppo poco spazio utile, ha dovuto fare una sosta lunga e drammatizzata dalle fiamme difficili da domare, mentre a seguito dello stesso evento Vettel si era ritrovato fermo, vedendosi sfilare da tutti gli avversari.
Quello che ha guadagnato di pi da questa situazione stato il quinto in griglia, Ricciardo: tre posizioni regalate, d’accordo, ma il resto della gara correttamente interpretato e un distacco dal leader contenuto in soli 14 secondi non un fatto da poco. Segno che sempre lui la “prima guida” e anche se Mercedes poteva mettere in campo una miglior strategia per Hamilton, le doti di Daniel non sono in discussione. C’ da dire che di gara “vera” ce n’ stata solo un terzo, vista la safety car e poi la bandiera rossa, obbligata per via di un forte impatto contro le barriere di Magnussen che ha richiesto lente riparazioni.
La Red Bull quindi, senza la rivalit delle Ferrari che scattavano dalla seconda fila, hanno confermato l’ottima velocit gi vista in qualifica e la superba gestione delle gomme, premiando l’australiano, di origini calabresi, che ha tenuto a bada anche il campione 2015 con 13 secondi di margine sotto alla bandiera a scacchi. L’inglese, anche se partito ultimo per via di un mega-malus di posizioni a causa dei “pezzi” di power unit sostituiti, stato comunque capace di riprendere tutti e salire sul podio, restando cos saldamente in vetta al mondiale piloti.
Immediatamente alle spalle del podio, beneficiano dello strike Ferrari della partenza in primis le Force India, piazzando quarto Hulkemberg e quinto Perez, quest’ultimo davanti a Vettel, sesto, di cinque secondi. Un po’ di sfortuna non ha consentito ad Alonso di fare meglio del settimo, che resta un risultato da incorniciare: ma dopo la safety car la sua Mc Laren si era ritrovata quarta e da l la domenica sembrava promettere ancora meglio. Ottavo Bottas e decimo Massa su Williams, con in mezzo Raikkonen al nono posto chiudono la top ten a pieni giri. Niente punti nella pista cos vicina a casa perci per Verstappen, che chiude undicesimo davanti alle incredibili Haas, che a loro volta staccano l’unica Toro Rosso al traguardo, quella di un Kvyat alla disperata ricerca di prestazioni.
Le aspettative per il tanto atteso Gran Premio d’Italia sono certamente di riscossa per le rosse, anche se la pista non di certo la pi semplice per le caratteristiche della monoposto: ne trarranno ancora pi vantaggio i primi tre in classifica (Hamilton a 232 punti, Rosberg a 223 e Ricciardo a 151), mentre il “pack” delle due Ferrari (Vettel a 128 e Raikkonen a 124) dovr pi probabilmente guardarsi le spalle da Verstappen (115) che, seppur verr tenuto a debita distanza dalla squadra, rimarr inevitabilmente pericoloso almeno nei calcoli matematici.
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