Erano i primi anni ’80, David Hasselhoff chiacchierava con un’auto, KITT, in una delle serie TV più famose di quell’epoca. La vettura in questione era una Pontiac Firebird Trans Am del 1982 e riusciva ad avere un’intelligenza artificiale solo grazie agli effetti speciali che venivano usati in post produzione. Oggi però, oltre 40 anni dopo, quel mondo di fantasia descritto in quel vecchio telefilm non sembra poi così lontano. Il merito è della tecnologia che avanza e che sta toccando vette che sembravano impossibili anche solo da immaginare sino a qualche anno fa.
Google, che negli anni si è sempre spinta in avanti nel campo delle nuove tecnologie, negli ultimi mesi ha cercato di integrare Gemini, la sua AI, all’interno di diversi prodotti griffati dallo stesso colosso californiano. Pare che l’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin 27 anni fa, ora abbia la seria intenzione di inserire tutto questo anche su Android Auto.
Primi dettagli sul nuovo Android Auto
Come spesso capita quando si parla di tecnologia, è complicato nascondere alla vista tutto quanto visto che ogni volta che una novità viene provata, questa lascia delle tracce. Gli esperti di Android Authority, lo scorso agosto, avevano individuato alcune righe di codice all’interno dell’app che facevano presagire l’arrivo di Gemini. Ora gli stessi colleghi sono riusciti di fatto ad attivare la nuova ed inedita interfaccia grafica.
Stando alle immagini pubblicate si può vedere come l’icona dell’Assistente di Google abbia lasciato il posto ad una nuova icona in stile Gemini. Cliccando sul microfono invece compare la scritta “Chiedi a Gemini”, invitando di fatto l’utente ad interagire con l’auto attraverso l’AI. Stando a quanto provato da Android Authority, al momento funzionerebbe solo l’interfaccia grafica. Se si pongono delle domande a Gemini, infatti, questo non restituisce risposte. Con molta probabilità la novità in questione è ancora in fase di test.
L’AI nel futuro dell’auto
A questo punto il dato è tratto, abbiamo visto come l’AI sia capace nel tempo, in un certo senso, di imparare dai propri errori e migliorarsi. Solo negli ultimi anni, il continuo utilizzo di questi strumenti da parte di una larga fetta della popolazione mondiale ha permesso a questa tecnologia di crescere a dismisura. Android Auto a questo punto potrebbe diventare nel tempo un affidabile compagno di viaggio, capace allo stesso tempo di conoscere alla perfezione noi stessi e di aprirci una finestra sul mondo dalla nostra auto, al punto da suggerirci la canzone giusta o il ristorante perfetto per noi.
L’AI nel futuro però non servirà solo per puro divertimento. Ad esempio in Honda, è notizia proprio di questi giorni, è stato sviluppato un nuovo sistema operativo: ASIMO OS. Quest’ultimo servirà nei veicoli del colosso giapponese del futuro, a creare una guida autonoma capace di interagire con l’ambiente circostante così da ridurre o addirittura azzerare completamente gli incidenti. Le auto in futuro diventeranno un’estensione di quello che già oggi è il nostro “profilo digitale”, sarà possibile così tenere sottomano in qualunque momento tutte le informazioni che ci servono, dall’email al documento di lavoro che abbiamo sul pc a casa.