Dacia è sinonimo di praticità e “money for value” e, per questa ragione, ha recentemente presentato Starkle, un innovativo materiale composito che segna un passo in avanti nel campo della sostenibilità e dell’efficienza nella produzione delle quattro ruote. Questo materiale offre vantaggi ambientali significativi, ma si distingue anche per le sue notevoli proprietà meccaniche, nonché estetiche. L’introduzione di Starkle rappresenta un nuovo capitolo per la Casa romena, che potrebbe essere emulata anche dalla concorrenza.
Composizione e caratteristiche di Starkle
Starkle è un materiale composito che si distingue per l’elevata percentuale di polipropilene riciclato che contiene fino al 20%. Questo aspetto è fondamentale in un’epoca in cui la riduzione della dipendenza dalle materie prime vergini e il riutilizzo dei materiali diventano imperativi categorici per la salvaguardia del pianeta. La composizione di Starkle non si limita solo all’utilizzo di plastica riciclata, ma prevede anche la possibilità di riciclare la stessa quantità di materiale a fine vita, creando un ciclo virtuoso che minimizza gli sprechi e massimizza l’efficienza delle risorse. Questa combinazione di materiali di seconda mano e riciclabili permette di ridurre l’impronta di carbonio associata alla produzione di veicoli.
Starkle è stato appositamente progettato per rispondere alle esigenze dell’industria automobilistica. La sua struttura esterna è resistente agli urti, ai graffi e all’esposizione prolungata ai raggi UV2. Questo lo rende un materiale ideale per le parti esterne del veicolo, che sono costantemente esposte agli elementi e a potenziali danni. Nonostante la sua natura robusta, Starkle non rinuncia all’estetica poiché ha un aspetto attraente e brillante, immediatamente riconoscibile. Inoltre, la superficie di Starkle è stata pensate per essere facilmente pulibile. Questa caratteristica non soltanto migliora l’esperienza del cliente, ma riduce anche la necessità di prodotti chimici aggressivi per la manutenzione del veicolo.
Dacia Starkle: vantaggi ecologici ed economici
La scelta di lanciare Starkle produce una serie di vantaggi significativi, sia dal punto di vista ecologico che economico:
riduzione dell’impatto ambientale: Starkle necessita di una minore verniciatura. Ciò non solo comporta un risparmio di risorse ed energia, ma anche una riduzione delle emissioni di composti organici volatili (VOC), che sono dannosi per l’ambiente e la salute umana. L’eliminazione della fase di verniciatura si traduce in un processo di produzione più efficiente e sostenibile;
materiale grezzo: Starkle viene utilizzato allo stato grezzo, senza bisogno di ulteriori lavorazioni o trattamenti. Questo aspetto non solo riduce i costi di produzione, ma anche i tempi di lavorazione e i consumi energetici;
sostenibilità a 360°: la possibilità di riciclare Starkle a fine vita chiude il cerchio della sostenibilità, garantendo che le risorse utilizzate nella produzione dei veicoli possano essere riutilizzate. Questo approccio circolare contribuisce a ridurre la dipendenza dalle materie prime e a minimizzare l’accumulo di rifiuti.
Starkle e la Dacia Duster
Il primo modello Dacia a beneficiare delle caratteristiche innovative di Starkle è la Duster, un SUV che ha guadagnato popolarità per il suo ottimo rapporto qualità-prezzo e la sua versatilità. L’introduzione di Starkle sulla Duster non solo dimostra l’impegno di Dacia verso la sostenibilità, ma evidenzia anche come l’innovazione possa essere applicata a modelli accessibili e popolari.
Il materiale è stato utilizzato per le protezioni esterne della carrozzeria, ovvero per la parte inferiore della scocca, i passaruota, gli elementi verticali delle portiere anteriori, i triangoli del paraurti anteriore e le piastre di protezione. Queste zone sono particolarmente soggette a urti e graffi, quindi l’utilizzo di Starkle assicura una maggiore protezione e durabilità. Grazie all’impiego di Starkle, la Dacia Duster presenta una percentuale di materiali plastici riciclati superiore alla media del suo segmento, con un incremento dell’8% rispetto alla generazione precedente.