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L’industria torna in calo a marzo, debole anche il commercio al dettaglio

Mag 10, 2019

MILANO – Commercio e industria deboli a marzo: le ombre che tornano ad allungarsi sulla performance del secondo trimestre (quello inaugurato ad aprile) del Pil italiano, che è appena uscito dalla recessione.

Industria di nuovo in calo

“Nonostante il calo della produzione industriale dello 0,9% a marzo, il primo trimestre 2019 si chiude con una crescita dell’1% rispetto ai tre mesi precedenti, la prima dal quarto trimestre 2017”. Così l’Istat annuncia i dati sulla produzione industriale, che nel marzo scorso – rispetto allo stesso mese del 2018 – corretta per gli effetti di calendario mostra un calo dell’1,4% (-3,1% nei dati grezzi). Si ferma già, dunque, la ripresa che si era vista nei primi due mesi dell’anno e che aveva sostenuto anche il recupero del Pil.

Non a caso, a caldo Paolo Mameli – economista di Intesa Sanpaolo – dice che “l’industria potrebbe tornare a dare un contribuito negativo al valore aggiunto nel trimestre corrente, il che peserà sull’attività economica nel suo complesso. Il trimestre, per il Pil, sarà con ogni probabilità più fiacco del precedente” e “ad oggi non si può escludere un numero negativo”.

Nel riferimento al solo marzo si vede una crescita solo per i beni strumentali (+0,1% sul mese, +1,2% su anno), mentre gli altri comparti registrano una maggiore debolezza. Calano beni di consumo (rispettivamente -2,3% e -1%), i beni intermedi (-0,3% e -1,9%) e energia (-0,4% e -5,9%). Resta difficile la situazione del comparto automobilistico: la produzione italiana diminuisce del 14,4% a marzo 2019 su base annua nei dati Istat corretti per gli effetti di calendario. Anche il primo trimestre è in flessione tendenziale del 14%.

Commercio debole

Segnali negativi arrivano anche dal commercio, con le vendite al dettaglio – sempre a marzo – che diminuiscono dello 0,3% in valore e dello 0,2% in volume. Mentre nel primo trimestre, l’Istat stima un aumento dello 0,2%, in valore e in volume, che segue la crescita zero del periodo precedente. Su base annua, le vendite calano del 3,3% in valore e del 3,7% in volume, affossate dalla Pasqua tardiva caduta ad aprile. Sono in diminuzione sia le vendite della grande distribuzione (-5%, -7,1% quella alimentare) sia quelle dei piccoli negozi (-2,2%). Cresce solo l’e-commerce (+11,1%).

Di crescita e imprese ha parlato la Confindustria in audizione sul decreto Crescita. “I segnali contraddittori che il Governo ha dato nei primi mesi hanno ingenerato il clima di sfiducia che contribuisce a spiegare l’attuale stagnazione”, ha sottolineato il dg Marcella Panucci. “Mentre si discuteva di crescita e Sblocca cantieri, veniva approvata la legge sulla class action molto penalizzante per le imprese e il blocca-trivelle, con un approccio avversativo, se non ostile verso chi produce”.

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