• 19 Maggio 2024 12:42

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L’incredibile volo di Duplantis a 6,21 metri

Lug 25, 2022

AGI – Immenso e straordinariamente leggendario a soli 22 anni. È Armand ‘Mondo’ Duplantis capace di porre il sigillo finale sui diciottesimi Campionati mondiali di atletica leggera con un volo altissimo nel cielo di Eugene. Un volo a 6,21 metri, nuovo record del mondo. Armand sale centimetro dopo centimetro come faceva il mito del salto con l’asta, lo ‘Zar’ nativo di Luhansk, Sergei Bubka, al tempo sovietico e poi ucraino che riuscì a salire fino a 6,15 al coperto.

Ma c’è di più. Duplantis con la conquista della medaglia d’oro ai Mondiali all’aperto ha completato l’opera, ovvero la collezione di medaglie. Duplantis ha vinto il primo titolo mondiale nel 2015 alla kermesse under 18 saltando 5,30, nel 2017 l’oro europeo under 20 con 5,65, nel 2018 l’oro mondiale under 20 con 5,82, nel 2018 il primo titolo tra i senior, l’oro agli Europei di Berlino con 6,05, nel 2021 il titolo continentale indoor con 6,05 e quello olimpico con 6,02 e nel marzo di quest’anno l’oro iridato indoor con 6,19.

Prima di Duplantis, nativo di Lafayette in Louisiana da padre statunitense da mamma svedese,  solo tre atleti erano riusciti a vincere l’oro olimpico, gli ori mondiali ed europei indoor ed outdoor, la tedesca Heike Henkel nel salto in alto (1990-1992), lo svedese Christian Olsson (2002-2006) e la russa Elena Isinbayeva nel salto con l’asta (2004-2006).

A completare il podio di Eugene, l’americano Christopher Nilsen, argento con 5,94, ed il filippino Ernest John Obiena, bronzo sempre con 5,94 per il nuovo primato asiatico. Duplantis era entrato in gara a 5,70, misura superata al primo salto, poi una piccola esitazione a 5,87 superati al secondo, quindi 5,94, 6,00 e 6,06 al primo tentativo. Infine, rimasto solo in gara, la richiesta di alzare l’asticella a 6,21 valicati al secondo tentativo.

Armand valicando i 6,21 oltre ad aver stabilito record del mondo e dei campionati, ha superato nel numero dei voli complessivi oltre i sei metri anche Bubka: 48 per lo svedese, 46 per l’ucraino che oggi è anche presidente del Comitato olimpico di Kiev. 

AGI – Immenso e straordinariamente leggendario a soli 22 anni. È Armand ‘Mondo’ Duplantis capace di porre il sigillo finale sui diciottesimi Campionati mondiali di atletica leggera con un volo altissimo nel cielo di Eugene. Un volo a 6,21 metri, nuovo record del mondo. Armand sale centimetro dopo centimetro come faceva il mito del salto con l’asta, lo ‘Zar’ nativo di Luhansk, Sergei Bubka, al tempo sovietico e poi ucraino che riuscì a salire fino a 6,15 al coperto.
Ma c’è di più. Duplantis con la conquista della medaglia d’oro ai Mondiali all’aperto ha completato l’opera, ovvero la collezione di medaglie. Duplantis ha vinto il primo titolo mondiale nel 2015 alla kermesse under 18 saltando 5,30, nel 2017 l’oro europeo under 20 con 5,65, nel 2018 l’oro mondiale under 20 con 5,82, nel 2018 il primo titolo tra i senior, l’oro agli Europei di Berlino con 6,05, nel 2021 il titolo continentale indoor con 6,05 e quello olimpico con 6,02 e nel marzo di quest’anno l’oro iridato indoor con 6,19.
Prima di Duplantis, nativo di Lafayette in Louisiana da padre statunitense da mamma svedese,  solo tre atleti erano riusciti a vincere l’oro olimpico, gli ori mondiali ed europei indoor ed outdoor, la tedesca Heike Henkel nel salto in alto (1990-1992), lo svedese Christian Olsson (2002-2006) e la russa Elena Isinbayeva nel salto con l’asta (2004-2006).
A completare il podio di Eugene, l’americano Christopher Nilsen, argento con 5,94, ed il filippino Ernest John Obiena, bronzo sempre con 5,94 per il nuovo primato asiatico. Duplantis era entrato in gara a 5,70, misura superata al primo salto, poi una piccola esitazione a 5,87 superati al secondo, quindi 5,94, 6,00 e 6,06 al primo tentativo. Infine, rimasto solo in gara, la richiesta di alzare l’asticella a 6,21 valicati al secondo tentativo.
Armand valicando i 6,21 oltre ad aver stabilito record del mondo e dei campionati, ha superato nel numero dei voli complessivi oltre i sei metri anche Bubka: 48 per lo svedese, 46 per l’ucraino che oggi è anche presidente del Comitato olimpico di Kiev. 

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