• 24 Novembre 2024 0:48

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L’immondizia antivaccinista dei soliti noti finisce ancora una volta nel cestino

Feb 21, 2024

“La gente dice che sono un diffusore di disinformazione perché da maggio 2021 dico pubblicamente che i vaccini Covid non sono sicuri. Ora la letteratura medica sottoposta a revisione paritaria mostra che avevo ragione. Mi credete ora?”. Questo scriveva in un post su X, precedentemente noto come Twitter, il 30 gennaio 2024 uno degli autori di una review pubblicata su Cureus, una rivista del gruppo Springer-Nature, nella quale si sostenevano i danni irreparabili causati ai vaccinati dai vaccini a Rna contro Sars-CoV-2.

L’autore in questione è Steve Kirsch, che ha ripetutamente sostenuto l’idea che i vaccini Covid-19 abbiano ucciso milioni di persone in tutto il mondo, e fra i suoi cinque coautori vi sono il dottor Peter McCullough, Stephanie Seneff e Jessica Rose.

McCullough è un cardiologo dell’Institute of Pure and Applied Knowledge che ha perso la certificazione dopo che l’American Board of Internal Medicine ha scoperto che aveva “fornito al pubblico informazioni mediche false o inaccurate”. Egli raccomanda ancora di trattare i pazienti affetti da Covid-19 con idrossiclorochina e ivermectina, anche se entrambe hanno dimostrato di non funzionare contro la malattia. Inoltre, promuove e vende prodotti di “disintossicazione dalle proteine ​​spike” per le persone che sono state vaccinate, nonostante non vi siano prove che le persone vaccinate abbiano bisogno di tale disintossicazione o che i prodotti che vende abbiano alcuna azione a riguardo.

Stephanie Seneff è la solita informatica del MIT coinvolta in una marea di pubblicazioni e affermazioni pseudoscientifiche sui più vari argomenti, e particolarmente sui vaccini come fonte di ogni male. In precedenza, è stata già coautrice di un’altra review del sopradetto McCullough, lavoro questo ovviamente citato dalla revisione di Cureus, in cui utilizzava in modo improprio i dati del Vaccine Adverse Event Reporting System per affermare senza fondamento che i vaccini mRna Covid-19 sopprimono il sistema immunitario innato.

Jessica Rose, infine, è a sua volta nota per aver abusato dei dati VAERS per sostenere che i vaccini non sono sicuri.

Giusto per far capire il livello della supposta “review scientifica” pubblicata a gennaio da Cureus, basterà ricordare che in tale lavoro, come è stato messo in evidenza, si riportano come fonti primarie “trialsitenews” (un noto sito cospirazionista), epoch times (un sito di estrema destra), “Children’s Health Defense” (fra le più importanti organizzazioni antivacciniste) e “conservative review” (un altro sito politico molto a destra), oltre a 11 articoli su blog, un video su YouTube e due libri antivaccinisti, il tutto beninteso insieme a un gran numero di autocitazioni da parte degli autori della revisione.

Ora, una review scientifica dovrebbe trattare l’analisi di dati e fonti primarie, tratti dalla letteratura scientifica con un metodo ben identificato (un protocollo per la selezione delle fonti); dunque l’articolo su Cureus, già dal modo in cui è stato costruito, appare come la solita immondizia antivaccinista, non diversa da altri “lavori” dello stesso gruppetto di persone e di altri.

Infatti, a nemmeno un mese dalla sua pubblicazione, uno degli editor della rivista ha affermato: “Posso confermare che lo ritireremo entro la fine della settimana, poiché abbiamo fornito agli autori un termine per rispondere e indicare se sono d’accordo o in disaccordo con la ritrattazione”. Proprio quel Kirsch che tanto si vantava della pubblicazione ha a sua volta confermato la notizia, schiumando ovviamente rabbia e lanciando i suoi prevedibili strali.

E così, abbiamo ancora un altro esempio del solito ciclo di produzione, digestione ed eliminazione di immondizia antivaccinista sulle riviste scientifiche, sempre più o meno da parte delle stesse persone e sempre accompagnata dal solito clamore mediatico al momento della pubblicazione, utile a dare l’idea di chissà quali dati e scoperte, quando si tratta di rimasticazioni e borborigmi intellettuali, inutili a tutti se non a chi ha bisogno non di prove, disponendo di inscalfibili certezze, quanto di conferme sulle pagine patinate di qualche rivista disattenta da dare in pasto ai followers.

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