Ligabue è tornato. E Luciano è sempre quello là. Quello tra palco e realtà. Se si potessero schematizzare le emozioni, spiegare in poche battute due ore di grande musica e energia pura, questa sarebbe la sintesi. Il concerto di Bari, che ha aperto lo Start tour 2019, ha regalato solide certezze ai fan del rocker della via Emilia. Pochi effetti speciali e tanta ruvida concretezza. A partire dal benvenuto ai 30mila del San Nicola, scoccato alle 21.30: “Scusate se vi ho fatto aspettare mezz’ora. Io aspettavo da un anno e mezzo. Più mezz’ora”.
Luciano e la sua band hanno voglia di riprendersi il palco, e lo fanno con una scaletta di trenta canzoni che si susseguono rapide e potenti senza alcun filo logico apparente. Una cavalca aperta da ‘Polvere di stelle’, che oltre ad essere il nuovo singolo, è subito una dichiarazione d’intenti: “Ho bisogno di te, che hai bisogno di me”, canta al suo pubblico ritrovato. Questa sincerità è l’ingrediente che abbatte ogni distanza tra Liga e i suoi fedelissimi. La sua musica arriva diritta, senza lasciare spazio a nessun dubbio. Luciano c’è.
E’ un crescendo di bassi e batteria (esaltati dall’ottimo impianto audio) che raggiunge il suo primo culmine subito con “Balliamo sul mondo”. Il San Nicola si libera, nessuno può stare fermo. Lo stadio è già suo, quando l’atmosfera cambia all’improvviso. Sui maxischermi, 365 metri quadri di led c’è solo Ligabue e la sua chitarra acustica, immagini in bianco e nero come a rimarcare il tuffo nelle origini del mito di Correggio. Tutto lo stadio è immerso nei suoi “Sogni di