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Libia, non c’è l’accordo per la pace. Ministro degli Esteri russo: “Sarraj ha firmato,… – Il Fatto Quotidiano

Gen 13, 2020

L’incontro vuole essere un punto di svolta per la crisi libica: oggi il capo del governo di unità nazionale, Fayez al-Sarraj, e il suo rivale, il maresciallo Khalifa Haftar, uomo forte dell’est della Libia, arrivano a Mosca per firmare un accordo sui termini del cessate il fuoco tra le truppe, entrato in vigore ieri con il plauso di Unione Europea, Stati Uniti, Nazioni Unite e Lega Araba. Un’intesa che al momento è molto fragile. Non è ancora confermata la presenza del presidente turco, Erdogan. Sarraj ha avvertito di essere pronto a “riprendere le operazioni militari nel caso la tregua venisse infranta”, ma ha lanciato un appello ai libici in tv in cui chiede di “voltare pagina rispetto al passato” e di “respingere la discordia e serrare i ranghi per andare verso la stabilità e la pace”. E la Germania ufficializza che la conferenza di Berlino si terrà entro gennaio, con fonti ufficiose che parlano del 19 come data esatta. La Libia, ricca di petrolio, è nel caos dall’autunno del 2011 quando fu rovesciato il regime di Muammar Gheddafi con una rivolta popolare, sostenuta da un intervento militare guidato da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti.

Russia e Turchia protagonisti – I due paesi accelerano così sulla stabilizzazione del paese nordafricano – era loro la proposta del cessate il fuoco a cui hanno deciso di aderire Sarraj e Haftar – e si attestano come le potenze più influenti nella mediazione tra Sarraj, sostenuto da Erdogan, e Haftar, rifornito da Putin con armi e mercenari. Tanto che i “contatti intra-libici” di oggi, scrive l’agenzia russa Interfax, si terranno “sotto l’egida dei ministri degli Esteri e della Difesa di Russia e Turchia“. L’incontro avviene nel giorno in cui la Germania ufficializza la decisione di tenere la conferenza di Berlino a gennaio, con l’intento di portare intorno a un tavolo decine di Paesi per risolvere la crisi di Tripoli, nella speranza che non naufraghi in un flop. Fonti, in via ufficiosa, rivelano che la data esatta per organizzare l’incontro tra le parti è stata individuata nel 19 gennaio.

Sulla Libia interviene anche Conte, che sul Corriere della Sera sottolinea che l’Italia è “in prima linea. Parliamo con tutti non per ambiguità – dice facendo riferimento agli incontri dei giorni scorsi a Roma con Sarraj e Haftar -, ma perché alimentiamo il dialogo ribadendo a tutti la nostra posizione, limpida e trasparente, politicamente insuperabile: la guerra allontana la prosperità e il benessere del popolo libico, e se alimentata da attori esterni rischia di allontanare anche la prospettiva dell’unità e dell’autonomia della Libia”.

Il capo del gruppo di contatto russo in Libia, Lev Dengov, ha dichiarato che Haftar e Sarraj determineranno a Mosca “i termini del futuro accordo in Libia, compresa la possibilità di firmare un accordo di cessate il fuoco fuoco e i suoi dettagli”. Dengov, tuttavia, ha affermato di non sapere se i due leader si incontreranno direttamente. “Sarraj e Haftar – ha precisato Dengov – avranno incontri separati con i funzionari russi e gli emissari della delegazione turca che sta collaborando con la Russia su questo tema. Rappresentanti degli Emirati Arabi Uniti e dell’Egitto saranno probabilmente presenti come osservatori ai colloqui”. Attesi a Mosca anche i ministri degli Esteri e della Difesa turchi, Mevlut Cavusoglu e Hulusi Akar.

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