AGI – Uno spettro si aggira per il Mobile World Congress di Barcellona, la più grande vetrina mondiale di tecnologia wireless. Spinta dall’entusiasmo per il potenziale dell’intelligenza artificiale, la fiera deve fare i conti con le preoccupazioni per le tensioni commerciali alimentate dagli Stati Uniti di Donald Trump. Il MWC, al quale sono attesi circa 100.000 partecipanti, si è aperto il giorno prima dell’entrata in vigore dei nuovi dazi americani sui prodotti cinesi. E l’Europa è nel mirino del capo della Federal Communications Commission (FCC) statunitense Brendan Carr, che ha definito le normative tecnologiche dell’Ue “eccessive”.
Ma la folla che riempie i padiglioni della fiera fin dal mattino presto alla ricerca delle ultime innovazioni e pronta a partecipare ai dibattiti sul futuro del settore non sembra troppo presa da altri confronti che invece animano le conversazioni tra i responsabili delle telecomunicazioni che chiedono una regolamentazione più semplice e una maggiore libertà di fusione delle attività in Europa, mentre cercano margini più consistenti per scalare gli investimenti infrastrutturali.
Molti espositori provengono dalla Cina dove fioriscono importanti aziende tecnologiche come Huawei, Vivo e Oppo, ma vengono anche assemblati gli smartphone e gli altri prodotti venduti da Apple. “Ovviamente una guerra dei dazi globale non sarebbe a vantaggio di nessuno”, anche se “nessuno sa veramente cosa succederà” al commercio, ha detto Pekka Lundmark, CEO del principale produttore di hardware di rete Nokia in occasione di un evento pre-MWC. Costi commerciali più elevati potrebbero avere un impatto sull’intero mercato globale della tecnologia e degli smartphone se Trump manterrà in vigore i dazi sulla Cina e li estenderà ad altre grandi economie come quella europea.
Secondo Carr le normative di Bruxelles, in particolare il Digital Services Act (DSA), rappresentano “una potenziale censura” e si è detto preoccupato per le parole con cui la Commissione Europea ha detto di voler difendere la legislazione tecnologica anche di fronte alle misure commerciali minacciate dalla Casa Bianca. Renate Nikolay, vicedirettrice generale per le reti di comunicazione della Commissione Europea, ha detto durante un dibattito che il “difficile contesto geopolitico” significa “che è fondamentale per l’Europa garantire la propria sovranità tecnologica e la propria autonomia strategica nei settori critici”.
Le funzionalità IA sono – come era da attendersi – dappertutto: quasi ogni stand proclamava l’integrazione della tecnologia ovunque, dai dispositivi di consumo alle reti di telecomunicazioni. Parlando tramite collegamento video, il futurologo di Google Ray Kurzweil ha previsto che entro un decennio l’IA “interagirà direttamente con i nostri sistemi cerebrali”, il che, a suo dire, potrebbe aumentare enormemente l’intelligenza umana. Più prosaicamente, i produttori di telefoni mostrano come la tecnologia può essere utile agli utenti dei loro ultimi modelli: dallo smartphone di Samsung in grado di svolgere semplici attività richieste in linguaggio naturale, alla cinese Honor che incorpora uno strumento per rilevare immagini o video “deepfake” creati con le sembianze di persone reali.
L’IA generativa ha catturato l’attenzione del settore rendendola un must per chiunque sviluppi nuovi dispositivi. Così se già prima che l’intelligenza artificiale fosse resa accessibile le vendite di smartphone si erano riprese da due anni di contrazione per espandersi del 6,3% nel 2024, secondo la società di analisi di mercato IDC c’è ragione di essere ottimisti sul mantenimento dello slancio anche per il 2025, proprio grazie a ChatGPT e le sue sorelle.