AGI – L’indagine sul ‘sistema Seregno’, raffigurato nelle carte giudiziarie come un intreccio tra corruzione e criminalità organizzata, finì anche sulla Bbc. E il nome evidenziato nel servizio televisivo era stato il suo: Edoardo Mazza, sindaco di Forza Italia della città brianzola, arrestato il 26 settembre 2017 e prosciolto cinque giorni fa dal tribunale di Monza assieme a un’altra decina di allora esponenti dell’amministrazione, tra politici e dirigenti comunali.
“L’aperitivo non fu offerto dal presunto corruttore”
“Nel processo è venuto fuori che non venni corrotto da un imprenditore per concedergli un’area commerciale sulla quale costruire un supermercato – spiega all’AGI -. E’ emerso, in particolare, che l’aperitivo elettorale che il costruttore Lugarà mi avrebbe offerto per ‘comprarmi’ in realtà era stato pagato da un’altra persona e che, secondo i periti ascoltati nel dibattimento, l’iter per la realizzazione in un’area dismessa del supermercato era corretto, non ci fu nessuna violazione di legge”. Mazza è stato assolto ‘perché il fatto non sussiste’ dall’abuso d’ufficio mentre è stato dichiarato prescritto il reato di ‘scambio elettorale’.
“Una prescrizione non richiesta né dai miei avvocati Lorenzo Bertacco e Antonino De Benedetti né dall’accusa – precisa – ma dichiarata dal giudice. Aspettiamo le motivazioni ma è chiaro che, se sono stato assolto dall’abuso, non si può pensare che sia stato corrotto per una procedura che è stata corretta”.
“Mi sentii mancare”
Come sarebbe andato a finire il processo si poteva forse intuire già il 20 ottobre 2017 quando il Tribunale del Riesame di Milano rimise in libertà Mazza dopo quindici giorni ai domiciliari. “Al momento dell’arresto, alle cinque del mattino, mi sembrava di stare in un film, fu una scena violenta e inimmaginabile. Fuori da casa mia c’erano gli elicotteri e gli agenti in assetto antisommossa, armati fino ai denti. A un certo punto mi sedetti e mi sentii mancare. Pochi giorni dopo, diedi le dimissioni dalla carica di sindaco che ricoprivo da due anni e mezzo. Col clima di scalpore che c’era non era pensabile andare avanti”. Il Comune di Seregno venne commissariato pochi giorni dopo gli arresti per infiltrazioni della ‘ndrangheta. “Mai capito perché, nessuno di noi dell’amministrazione è stato mai sfiorato dall’accusa di collusione con la criminalità organizzata”.
“Nonostante tutto, sono migliorato come uomo”
L’inchiesta nell’ambito della quale Mazza venne arrestato assieme ad altre 26 persone era condotta dalla Procura di Monza e dalla Dda di Milano. Gli altri imputati sono stati tutti assolti dall’accusa di abuso d’ufficio. “Le contaminazioni tra interessi pubblici e privati – scriveva il gip – coinvolgevano pressoché l’intero establishment politico e amministrativo”. “Quello che è successo per me è stato un terremoto e fonte di una sofferenza grandissima ma ho cercato anche di prendere l’aspetto positivo della storia. Ho ripreso a dedicarmi alla mia professione di avvocato, che avevo trascurato per la politica, senza mai perdere la fiducia dei clienti che hanno sempre creduto nella mia innocenza. E ho avuto più tempo per la famiglia e gli amici. Sì, posso dire che questa esperienza, durata sei anni, mi abbia migliorato e ho sempre avuto fiducia in un esito positivo anche se lunedì mattina, il giorno del verdetto, mi è salita l’ansia. Ho ripensato a quel giorno, alla mia immagine associata dalla Bbc alle armi e alle mazzette. Tutto può diventare possibile. Tornare in politica? Nel breve no, più avanti vedremo”.