AGI – Ha chiesto la revoca dell’assegno divorzile da 600 euro perché, ha sostenuto davanti alla Cassazione, aveva fatto vivere la ex nel lusso riempiendola di regali preziosi e lasciandole “una cospicua patrimonialità che si compone di una somma liquida di 300mila euro e gioielli e orologi per svariate centinaia di migliaia di euro”. Ma la Suprema Corte, confermando la sentenza della Corte d’Appello di Bologna, non ne ha voluto sapere: quel gruzzolo mensile le va comunque dato tenendo presente che, di comune accordo con lui, la donna aveva lasciato ogni attività per la famiglia, marito e figlio.
Aveva una luminosa carriera
A 35 anni aveva una carriera da indossatrice, si occupava di pubbliche relazioni, appariva su una tv locale e gestiva pure un negozio di vestiti. Tutto abbandonato per il progetto comune poi franato. Lui, molto facoltoso, non si è certo risparmiato quanto a generosità ‘materiale’. Le ha comprato la casa coniugale sborsando 930mila euro, le ha versato sul conto varie somme di denaro, le ha regalato un anello da 45mila euro, quattro parure da 143mila euro, diversi orologi di marca, un’automobile da 105mila euro e molto altro. Dieci anni dopo, la giovane donna “indipendente dalle plurime occasioni” al momento della separazione si è però ritrovata la vita in frantumi “con una casa importante e un figlio da gestire” e in difficoltà economiche dopo aver tentato un’esperienza imprenditoriale nel campo dell’abbigliamento andata male.
“Lavori non più adatti a una cinquantenne”
“Disoccupata e senza esperienze da spendere, visto che i lavori da indossatrice e dal PR non erano adatti a una cinquantenne e senza un’effettiva capacità lavorativa” è l’implacabile ritratto dei giudici.
La richiesta di revoca dell’assegno è stata respinta considerando che “la totale assenza di redditi appariva riconducibile alla ripartizione dei ruoli”. Ricorso dell’ex coniuge inammissibile quindi e, come si legge nella sentenza diffusa dallo Studio Cataldi e letta dall’AGI, all’ex marito tocca pure pagare le spese per la causa di 5200 euro.