• 11 Dicembre 2025 17:45

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L’ex campione di Davis Paolo Bertolucci: “Sinner o Alcaraz? ieri Jannik era un po’ meno lucido”

Set 8, 2025

AGI – “Dopo la finale degli Us Open riparte il giochino da bar su chi è più forte: Sinner o Alcaraz? Gli italiani sono per il primo, gli spagnoli per il loro tennista. Poi c’è una fazione di italiani che tende a sminuire il valore di Sinner perché in Italia spesso chi non vince viene sotterrato mentre chi vince troppo dà fastidio. La verità è che siamo di fronte a un duopolio che andrà avanti per diversi anni”. Al telefono con l’AGI l’ex campione italiano di tennis e commentatore tv Paolo Bertolucci parla del dopo Us Open che vede il cambio al vertice del tennis mondiale.

 

“In realtà i detrattori di Sinner devono accettare che abbiamo un italiano in grado di essere n.1 del mondo e che adesso è il n.2 – prosegue – un ragazzo di 24 anni che dà continuamente prova di umiltà e maturità”. Entrando poi nel merito del match vinto in quattro set da Alcaraz, Bertolucci spiega: “Ieri Sinner era un po’ meno lucido del solito fisicamente. Un giocatore dopo 5 minuti sente dall’altra parte c’è un avversario vitale che ti attacca sempre. Purtroppo se ti difendi vinci qualche game, ma col pressing comandi il gioco”.

 

E ieri è andata così. Per questo nelle interviste a fine match Sinner ha detto che vuole “uscire dalla comfort zone” e tentare nuove giocate per essere meno prevedibile. Cosa deve fare? “Per uscire dalla comfort zone deve usare di più il pressing da fondo campo – spiega Bertolucci – deve migliorare nella smorzata, nel gioco di volo, essere più aggressivo e propositivo. Per fare questo – aggiunge – ci vuole tempo perché non è come un clic di un interruttore della luce”.

Secondo l’ex campione di Coppa Davis 1976, Jannik “deve uscire dal suo tennis abituale che gli ha permesso di essere il numero 1 del mondo perché non è sufficiente a battere la versione di Alcaraz vista ieri”. A ben guardare, però, questa tra i due finalisti degli Us Open 2025 è un continuo inseguirsi.

 

“Anche Alcaraz ha cambiato il suo gioco adattandolo a quello di Sinner dopo la sconfitta di Wimbledon – spiega ancora Bertolucci – perché per quanto riguarda il resto del circuito non ci sono avversari: giocando male, nella tragedia, questi due perdono al massimo un set. È ovvio che a questo livello i margini di miglioramento sono pochissimi”. Ha senso chiedersi se sia più forte lo spagnolo o l’italiano? Secondo Bertolucci “sono due uomini al comando e le differenze stanno sui millesimi di secondo, come in Formula 1. Poi ognuno ha le sue caratteristiche: Alcaraz è più tecnico e ha più variazioni mentre Sinner è più solido”. 

AGI – “Dopo la finale degli Us Open riparte il giochino da bar su chi è più forte: Sinner o Alcaraz? Gli italiani sono per il primo, gli spagnoli per il loro tennista. Poi c’è una fazione di italiani che tende a sminuire il valore di Sinner perché in Italia spesso chi non vince viene sotterrato mentre chi vince troppo dà fastidio. La verità è che siamo di fronte a un duopolio che andrà avanti per diversi anni”. Al telefono con l’AGI l’ex campione italiano di tennis e commentatore tv Paolo Bertolucci parla del dopo Us Open che vede il cambio al vertice del tennis mondiale.
 
“In realtà i detrattori di Sinner devono accettare che abbiamo un italiano in grado di essere n.1 del mondo e che adesso è il n.2 – prosegue – un ragazzo di 24 anni che dà continuamente prova di umiltà e maturità”. Entrando poi nel merito del match vinto in quattro set da Alcaraz, Bertolucci spiega: “Ieri Sinner era un po’ meno lucido del solito fisicamente. Un giocatore dopo 5 minuti sente dall’altra parte c’è un avversario vitale che ti attacca sempre. Purtroppo se ti difendi vinci qualche game, ma col pressing comandi il gioco”.
 
E ieri è andata così. Per questo nelle interviste a fine match Sinner ha detto che vuole “uscire dalla comfort zone” e tentare nuove giocate per essere meno prevedibile. Cosa deve fare? “Per uscire dalla comfort zone deve usare di più il pressing da fondo campo – spiega Bertolucci – deve migliorare nella smorzata, nel gioco di volo, essere più aggressivo e propositivo. Per fare questo – aggiunge – ci vuole tempo perché non è come un clic di un interruttore della luce”.
Secondo l’ex campione di Coppa Davis 1976, Jannik “deve uscire dal suo tennis abituale che gli ha permesso di essere il numero 1 del mondo perché non è sufficiente a battere la versione di Alcaraz vista ieri”. A ben guardare, però, questa tra i due finalisti degli Us Open 2025 è un continuo inseguirsi.
 
“Anche Alcaraz ha cambiato il suo gioco adattandolo a quello di Sinner dopo la sconfitta di Wimbledon – spiega ancora Bertolucci – perché per quanto riguarda il resto del circuito non ci sono avversari: giocando male, nella tragedia, questi due perdono al massimo un set. È ovvio che a questo livello i margini di miglioramento sono pochissimi”. Ha senso chiedersi se sia più forte lo spagnolo o l’italiano? Secondo Bertolucci “sono due uomini al comando e le differenze stanno sui millesimi di secondo, come in Formula 1. Poi ognuno ha le sue caratteristiche: Alcaraz è più tecnico e ha più variazioni mentre Sinner è più solido”. 

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